04 aprile 2008

Educare IN FAMIGLIA

Educare IN FAMIGLIA essere “autorevoli”(testimoni) è una bella avventura

Sintesi dell’incontro tenutosi domenica 30 marzo u.s.

Dopo una breve introduzione di Roberto Vecchio, che ha chiarito l’argomento dell’incontro, il Dr. Prandin e la Dr.ssa Specchiulli, si sono presentati ai partecipanti e hanno spiegato il loro ruolo di professionisti in diversi ambiti per aiutare le famiglie e i loro componenti per poter affrontare al meglio le difficoltà e i problemi che possono nascere.
E’ stata quindi proposta la prima parte di un filmato tratto dal film “Ray”, in cui il bambino cieco protagonista, dopo essere inciampato in una sedia, chiede aiuto alla madre, che però per il momento non lo soccorre. E’ stato chiesto ai genitori presenti quali comportamenti avrebbero messo in atto, in una situazione simile. Le reazioni tratte da esperienze personali, sono state diverse e hanno dato luogo all’analisi di alcune differenze.
Esistono diverse valutazioni degli “indicatori di gravità” delle diverse situazioni, che caratterizzano le singole famiglie. Anche tra i coniugi frequentemente si riscontrano reazioni diverse. Alcuni genitori hanno parlato anche delle emozioni da loro provate (es: panico e rabbia), che influenzano o hanno influenzato la loro prontezza nel reagire alle situazioni critiche con i figli.
E’ emersa anche l’idea che le esperienze apprese prima di diventare genitori, come figli o nipoti ad esempio, influenzano il bagaglio di conoscenze che, una volta diventati genitori, si possono riproporre o meno, nei confronti dei propri figli.
E’ stata poi mostrata la seconda parte del filmato, in cui il bambino riesce a raggiungere la madre, dopo aver esplorato la stanza in cui si trova e la madre gli mostra la sua gioia, commuovendosi.
E’ stato quindi chiesto ai partecipanti quale fosse, a loro avviso la “teoria educativa”, cioè l’idea che la madre ha cercato di perseguire mettendo in atto questa reazione. In modo quasi univoco, i genitori hanno ritenuto che la madre cercasse di far ottenere al figlio la massima indipendenza e autonomia possibili.
Sono nate diverse osservazioni, relative alla difficoltà che i genitori incontrano nel riuscire a scegliere tra il desiderio di proteggere i propri “cuccioli” e l’esigenza di lasciar vivere autonomamente le esperienze che possano far maturare i figli.
Sono emerse quindi due osservazioni:
- esistono molte sfumature tra le due posizioni suddette;
- ogni scelta educativa viene valutata e ponderata a seconda delle singole situazioni, a seconda della maturità dei figli e delle loro capacità.
E’ stato introdotto anche il fatto che la fiducia che si ha in sé, come genitore, e la fiducia che si riesce a investire nei figli sono due elementi fondamentali per poter far in modo che i figli si possano sperimentare nella vita e possano “crescere”.
In questo insieme di fattori delicati che influenzano diversamente ogni famiglia, i genitori sono stati paragonati a degli “artigiani”, che hanno le abilità per poter intervenire e risolvere un problema in modo efficace, ma che raramente si fermano a teorizzare sulle azioni che hanno messo in atto anche perché notoriamente i tempi richiesti dal ruolo genitoriale, sono sempre brevissimi.
Si è anche sottolineato il fatto che i figli percepiscono quando i genitori non sono convinti di ciò che stanno dicendo loro. E’ comune pensare che nel caso in cui i due genitori litighino tra di loro riguardo a delle decisioni educative, i figli cercheranno di ottenere il massimo: “tra i due litiganti, il terzo gode”. Allora di norma si adotta la soluzione del “fronte comune”, cioè un’alleanza fittizia dei genitori rispetto ad un determinato problema, e una successiva chiarificazione tra i genitori, non coinvolgendo i figli. Un’utile e intelligente possibilità alternativa consiste nello spiegare al figlio che i due genitori sono in “disaccordo” rispetto ad un tema o una decisione da prendere, e quindi coinvolgere i figli nella presa di decisione.
Alla luce di tutti questi spunti, è risultato che nel ruolo di genitori è necessario ogni volta e di fronte ad ogni situazione sapersi inventare, adeguare, ricostruire, saper rimettere in discussione e ripensare anche alle “strategie”che erano apparse utili fino a poco prima… E’ fondamentale quindi saper essere creativi come degli inventori, che hanno ben chiare le esigenze e le richieste che vengono loro rivolte, ma che devono saper generare soluzioni sempre nuove e migliori, in contesti in continua evoluzione, con figli che crescono e con meno tempo per fermarsi a confrontarsi.
Educare in famiglia è proprio una bella avventura.

Lorenza Boschi (Consultorio)