27 marzo 2009

Completiamo la pubblicazione della bella e lunga lettera che don Renato Lavagnoli, ex direttore del Centro P. Vismara, ci ha scritto dal Kenia .

Nairobi, 11 febbraio 2009

Il 5 marzo passaggio di consegne della parrocchia da parte di Alves,
l’otto ingresso ufficiale, il dieci lui parte per l’Angola. Siete tutti invitati: si mangia pecora arrosto e magari costine di coccodrillo: una specialità. A proposito di arrosti qualche sabato fa hanno ammazzato due pecore e fatte alla brace (una meraviglia!) poi tutte le interiora le hanno fatto bollire per un paio di ore con tonnellate di peperoncino, peperoni, cipolle e pomodori. Ne è venuta fuori una brodaglia da odore e aspetto ESTREMAMENTE sgradevole ma dal gusto passabile: preparatevi!
In realtà ho un po’ di fifa: ci sono tante cose da fare e molti punti di domanda. Il non riuscire a parlare mi pesa, la pastorale è difficile, le abitazioni sono sparpagliate, la sera è pericoloso uscire … ma sono certo che la matassa si sbroglierà a suo tempo (c'è Qualcuno che ci sta lavorando ...). Penso a don Calabria (ma soprattutto a Matteo 6!) e mi tranquillizzo: “a ciascun giorno basta la sua pena”.

Questi ritmi tranquilli mi aiutano anche fisicamente, sto bene, sono addirittura ingrassato un po’! Il clima è abbastanza strano ma non brutto … per ora: il sole picchia duro, ma il vento è fresco e di notte la temperatura scende di un bel po’. I posti sono magnifici: andando a Nyahururu la scorsa settimana siamo passati dalla savana di Nakuru con le zebre a pascolare e i babbuini a ... grattarsi, alle piantagione di te e caffè sulle highlands, passando a due passi da crateri fantascientifici. Sembra di vivere in un film ... Nyahururu è una cittadina a più di 2500 mt. proprio sull'equatore. Un posto meraviglioso con una visione magnifica della Rift Valley, le cascate, il vulcano etc etc. Eravamo tutti i parroci della diocesi di Nakuru (una 60ina per 42 parrocchie e 350.000 cristiani circa) e l’amministratore apostolico (il vescovo è diventato arcivescovo di un’altra città e stiamo aspettando che Roma elegga il successore). È stato un incontro illuminante, sia per conoscere i preti che per capire il progetto pastorale. Fanno tantissima azione educativa (scuole, asili, sostegno ai ragazzi, ...) e attività sociale. L'evangelizzazione (a parte la catechesi ai bambini) è “affidata” ad alcuni gruppi e ad aspetti organizzativi (le comunità di base), oltre alla predicazione domenicale lunghissima!

Le ultime settimane sono state segnate dalla morte: meno di un mese fa un sacerdote italiano è stato assassinato da un ex seminarista che aveva finito filosofia l'anno precedente ed era poi uscito per una ragazza.
Insieme hanno tentato di rapinare il prete di quasi ottant'anni nel suo studio, è morto per la violenza. Qualche giorno dopo un autobus che tornava dai villaggi vicini a Nairobi si è scontrato con un camion, 28 morti (intere famiglie spazzate via); otto giorni fa ha preso fuoco un supermercato, le uscite erano bloccate per i continui furti, sono morte 23 persone; sabato poco lontano da Nakuru si è rovesciata un'autocisterna di benzina. Mentre la gente rubava il combustibile la cisterna è scoppiata: 130 i morti, una trentina i bambini delle elementari, ma quasi 150 sono ancora in ospedale, alcuni gravi con ustioni orribili. Inoltre è tanto che non piove e cominciano ad essere riportati i primi morti per denutrizione ... fame. Ci sono delle cose che fanno rabbrividire: la causa del gran numero di morti al supermercato e a Nakuru è dovuta che all'inizio dell'incendio nel supermercato la gente ha cominciato a correre DENTRO per portare via cibo e altre cose e sembra che la sorveglianza abbia bloccato tutto per evitare il saccheggio impedendo però in questo modo a chi era dentro di uscire fino a che è stato troppo tardi, così come la gente è corsa a rubare il combustibile dalla cisterna per rivenderlo (più di trecento persone!!). C'è questa grande parte della popolazione che sopravvive alla meglio abbagliata dal lusso di pochi e dall'illusione dell'arricchirsi. Così si mescola la fame con questa "speranza" mondana.

Domenica scorsa poi, tornando da Nyahururu, durante il viaggio siamo passati a fianco ad un incidente, un camion ha travolto un ragazzino in bicicletta che è morto di fronte a noi in un mare di sangue. Stiamo veramente vivendo con la morte a fianco!

Sento chiaramente che attraverso le vicende di questo tempo il Padre mi sta conducendo verso un bivio, che è tempo di rinnovare la scelta: "chi vuole essere mio discepolo, prenda la sua croce ...", anche se sono confuso, non capisco bene cosa fare …

Su un libro molto bello che ho letto su Edith Stein e Simone Weil c'era una frase di Michelangelo che mi ha rallegrato e che trovo profondamente vera: "Nella sua bontà il Padre ha dato un fratello alla speranza: il ricordo". E ricordo sia le meraviglie del passato, i miracoli visti, la testimonianza di tanti fratelli. Mi torna in mente anche la sera di Natale, come mi sentivo un po’ sperso. Già vi ho scritto che non c’è stata la messa di mezzanotte, ma con Luciano ho celebrato al Boys Ranch con alcuni dei ragazzi/e accolti. Dopo un forte senso iniziale di smarrimento, mi accorsi e sempre più mi accorgo ora della presenza di Cristo vivo e operante: nei ragazzi contenti perché ero là, nella presenza di Luciano e Alves ("non sono solo"), nel sacramento, come anche nel tempo per la scrutatio, la preghiera, il riposo che mi è stato donato in abbondanza ... Mi sentivo come il pastore del presepe napoletano (non so se ce l'avete presente, quello seduto in disparte incacchiato perché si aspettava tutta un'altra cosa e invece c'è solo un bambino come ne aveva visto un milione) che il Padre prende per mano e un po’ alla volta gli spiega le cose (tipo bimbo ritardato...). Beh, meno male che ha pazienza!

Spero proprio che il Padre continui a portar pazienza con me e mi lasci qui un bel po’! E così quando verrà a chiamarmi spero che mi trovi tra i poveri, così il giudizio sarà meno severo!

Scusate la lunghezza, appena comincio a lavorare mi raccorcio!

Un abbraccio fortissimo a tutti, Renato

PS: Mio indirizzo (cioè dove abito, ma non passa il postino!) è: St. John the Evangelist Parish, Muguga (Pipeline), Nakuru, Kenya.
L'indirizzo postale è: P.O. Box 3650 - 20100 Nakuru - Kenya.
Il cellulare (non abbiamo telefono fisso) è: +254716243239.
La mail: donrenatolavagnoli@gmail.com

don Renato