08 gennaio 2010

ABBIAMO VISSUTO L’ANNO 2009

Come società italiana…
Abbiamo partecipato alla crisi mondiale e alla paura che questa ha creato: quanto poi ci abbia toccato come nazione è ancora da decifrare perché arrivano messaggi contraddittori. Le nostre famiglie sono state toccate di striscio (siamo rimasti “indenni”?)
Abbiamo partecipato all’imbarbarimento della vita sociale e politica italiana fatto di “odio” e aggressività urlata, di insulti personali e denigrazione, appesantito dallo squallore di alcune vicende che chiamarle sessuali è un eufemismo. In cui abbiamo sentito l’istigazione alla chiusura nei confronti dell’immigrato confuso con il delinquente, chiusura che in qualche caso è diventato razzismo. Anno in cui la giustizia si è rivelata forte coi deboli e debole coi forti. Bastano due soli segnali: la situazione delle carceri (denunciata dall’Arcivescovo a Natale) e il favore fatto alla disonestà di chi ha portato capitali all’estero.
Abbiamo vissuto il terremoto dell’Abruzzo: con le terribili conseguenze e la gara di solidarietà nazionale e mondiale, privata ed ecclesiale.

Come Chiesa
Abbiamo ricevuto in dono da Benedetto XVI l’enciclica “Caritas in veritate”: un dono non solo per i cristiani, ma per il mondo intero impegnato a capire come muoversi verso il futuro.
Si sono compiuti passi importanti verso l’unità della Chiesa sia nel dialogo con i lefevriani che con gli Anglicani: la fatica è molta, ma lo Spirito soffia più forte!
Si è concluso l’Anno Paolino con la grossa riscoperta dell’Apostolo delle genti ed è iniziato l’Anno Sacerdotale per impetrare dal Signore che i Sacerdoti siano più santi.
C’è stata la beatificazione di don Carlo Gnocchi: avvenimento di grazia per tutta la Chiesa e soprattutto per la Chiesa milanese.
Come Chiesa italiana siamo stati attaccati su diversi fronti e per diversi motivi: con la vicenda del direttore di Avvenire accusato con insinuazioni riconosciute come calunnie da chi le ha fatte e rimaste impunite (come è triste costume in Italia!); con la sentenza europea sul crocifisso: occasione persa per discutere seriamente su come creare una società in cui possono convivere diverse religioni; con le accuse al nostro Arcivescovo rivolte da una parte politica, forte nel Nord, che è soltanto uscita allo scoperto.

Come Comunità di San Barnaba
Abbiamo celebrato 22 Battesimi, 8 coppie si sono unite in Matrimonio, sono stati celebrati 53 Funerali e non abbiamo celebrato Cresime e Prima Comunione perché sono state posticipate al prossimo maggio.
Abbiamo portato a termine i lavori della chiesa e abbiamo continuato a raccogliere i fondi necessari: ciò ha mostrato l’amore per la nostra chiesa e la nostra generosità.
Abbiamo vissuto la Visita Pastorale, che ha comportato per noi la decisione di diventare la Comunità Pastorale formata da 4 Parrocchie (Sant’Antonio M. Zaccaria, San Barnaba, Maria Madre della Chiesa e Tre Ronchetti); e di iniziare con l’unione tra noi e Maria Madre della Chiesa dal prossimo 1 Settembre 2010 e con la nomina di don Giuseppe come Responsabile della Pastorale Giovanile delle due Parrocchie.
Abbiamo concluso - uniti alla Diocesi - il triennio sulla Famiglia, che ci ha permesso di riscoprire l’importanza della famiglia sia per il Signore sia per la Chiesa.
Abbiamo vissuto il primo anno senza Mons. Giacomo: abbiamo perso una presenza significativa e un valido aiuto pastorale per la nostra Comunità.
Abbiamo partecipato alla stesura di un Piano Sociale del territorio con altre Associazioni che si impegnano per la famiglia e le varie forme di fragilità delle persone.

Ma se guardiamo dentro i fatti troviamo diversi motivi di preghiera.
Grazie, Signore, perché…
… è cresciuto il senso di appartenenza alla nostra Comunità di San Barnaba, che porta a celebrare l’Eucarestia in modo vivo e gioioso e a vivere in modo fraterno
… continua la spinta missionaria attraverso i Visitatori, la Visita ad anziani e malati da parte di ragazzi e giovani, la Festa San Barnaba, e tante altre belle iniziative
… ci hai elargito grossi doni spirituali attraverso i due Pellegrinaggi: quello parrocchiale a Lourdes e quello dei giovani in Terrasanta
… fai crescere lo spirito di accoglienza verso gli immigrati che porta a continuare le iniziative di carità che facciamo da anni
… allarghi il nostro cuore e le nostre mani per sostenere economicamente le diverse iniziative di solidarietà che si presentano

Ti chiediamo perdono, Signore, per…
… il nostro scarso attaccamento alla tua Parola che non ci permette di preferire l’amicizia con Te a tutto il resto e di orientare i nostri giudizi e le nostre scelte
… la nostra poca capacità di discernimento delle situazioni umane e sociali in cui siamo immersi
… l’incostanza a cercare strade nuove nel far crescere la fede di molti, soprattutto di chi è indifferente
… la fatica dei laici ad assumersi le responsabilità all’interno della Comunità
… l’indecisione a rendere la vita familiare luogo di fede vissuta e darle il giusto peso nella vita comunitaria

ALL’INIZIO DELL’ANNO 2010
“Donaci, Signore, la disponibilità a fare i cambiamenti che ci aspettano e a vivere la fatica (che comportano) con tanta speranza e con fiducia in Te e in noi.”
Già ora alcuni cambiamenti possiamo intuirli … conoscerli è già prepararci!
Ci attende l’invito dello Spirito ad essere più disponibili all’opera del Signore nel cuore, nella mente e nella volontà di ognuno
Ci attende la nascita della Comunità Pastorale: un cammino di comunione da iniziare, le “ottimizzazioni” delle attività, i tagli da fare (meno preti, meno messe festive...)
Ci vorrà attenzione ad una nuova realtà presente: le famiglie di migranti cristiani presenti tra noi. Li vediamo a Messa, mandano i figli al CIC, frequentano l’oratorio. Diversità culturale e di espressioni religiose, ma un’unica fede in Gesù Cristo ci spingono ad avere un’attenzione più grande a livello comunitario.
Ci vorrà una carità più operosa verso le situazioni di bisogno presenti nei condomìni di proprietà dell’ALER: certamente anziani e malati residenti qui da molti anni, ma anche famiglie in emergenza appena giunte tra noi. La nascita della Comunità Pastorale comporterà una nuova visione della realtà e sarà necessario programmare interventi coordinati.
Ci vorrà un nuova capacità di discernimento delle situazioni sociali e politiche: per noi cristiani è ora di imparare a leggere con criticità quanto avviene e fare scelte sociali e politiche che non mettano in discussione il nostro voler seguire Gesù e agire come Lui.

Ho detto questo all’Eucarestia del 31 Dicembre 2009, ma ormai siamo dentro il 2010 … perciò “il domani è già iniziato”.
Buon anno a te che leggi e alla tua famiglia.
Fraternamente,
don Giorgio