25 marzo 2011

Riscopriamo il dono del Battesimo

Appuntamenti da Domenica 27 marzo 2011

DOMENICA 27 marzo
«III DOMENICA DI QUARESIMA»
Lettura del libro dell’Esodo (34,1-10)
Lettera di san Paolo apostolo ai Galati (3,6-14)
Vangelo secondo Giovanni (8,31-59)
«Domenica di Abramo»

Ritiro spirituale decanale degli ADOLESCENTI a LODI

ore 15,30 in Centro Parrocchiale: Incontro per Genitori e ragazzi del CIC2 . Domenica Insieme.
ore 15,30 presso il Salone-Teatro di Maria Madre della Chiesa:
Percorso formativo unitario per gli Adulti di Azione Cattolica della Comunità Pastorale di Gratosoglio «COMPROMESSI NELLA STORIA». Secondo incontro: “Una storia contaminata”.

Lunedì 28 marzo
ore 21,00 in Centro Parrocchiale: Incontro dei 18/19nni.

Martedì 29 marzo
ore 21,00 «INCONTRO A CRISTO. In cammino con San Carlo: La Chiesa: comunità alternativa di salvati». Catechesi quaresimale tenuta dall’arcivescovo, card. Dionigi Tettamanzi, trasmessa da TELENOVA e da Radio Marconi (Mhz 94,8).

Mercoledì 30 marzo
ore 15,00 in Centro Parrocchiale: Incontro dei due Gruppi della TERZA ETÀ della Comunità Pastorale.
ore 15,30 in Centro Parrocchiale: Servizio di Assistenza e aiuto alla compilazione del mod. 730/2011.

Venerdì 1 aprile «Terzo Venerdì di Quaresima»
(Oggi è giorno di magro)
ore 8,00 in Chiesa: Via Crucis per i ragazzi delle Elementari.
ore 9,00 in Chiesa: Via Crucis.
ore 17,00 a Maria Madre della Chiesa: Via Crucis.
ore 17,00 in Chiesa: Via Crucis dei Pre-Adolescenti.
ore 18,30 in Oratorio: Catechesi dell’Iniziazione Cristiana dei ragazzi del CIC4.

dalle ore 19,30 alle ore 21,00 in Chiesa:
RECITA DEI VESPRI, MEDITAZIONE E DIGIUNO per Giovani e Adulti

Sabato 2 aprile
ore 18,00 in Centro Parrocchiale: Incontro conclusivo dei Fidanzati. Segue cena.

DOMENICA 3 aprile
«IV DOMENICA DI QUARESIMA»
Lettura del libro dell’Esodo (34,27-35)
Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (3,7-18)
Vangelo secondo Giovanni (9,1-38b)
«Domenica del cieco»

Lunedì 4 aprile
ore 21,00 in Centro Parrocchiale: Incontro degli Adolescenti.

Martedì 5 aprile
ore 21,00 «INCONTRO A CRISTO. In cammino con San Carlo: Conoscere e credere». Catechesi quaresimale tenuta dall’arcivescovo, card. Dionigi Tettamanzi, trasmessa da TELENOVA e da Radio Marconi (Mhz 94,8).

Mercoledì 6 aprile
ore 15,00 in Centro Parrocchiale: TERZA ETÀ: Recita del S. Rosario.
ore 15,30 in Centro Parrocchiale: Servizio di Assistenza e aiuto alla compilazione del mod. 730/2011.

In Centro Parrocchiale incontro degli sposi che festeggiano gli Anniversari del Sacramento del Matrimonio. Con don Marcellino ci conosceremo e insieme,
prepareremo la celebrazione del 1 Maggio, per renderla più bella e sentita.

Giovedì 7 aprile
ore 21,00 presso la Parrocchia di S. Maria delle Grazie al Naviglio: Scuola della Parola dei 18/19nni e dei Giovani.

Venerdì 8 aprile «Quarto Venerdì di Quaresima»
Oggi è giorno di magro

ore 8,00 in Chiesa: Via Crucis per i ragazzi delle Elementari.
ore 9,00 in Chiesa: Via Crucis.
ore 17,00 a Maria Madre della Chiesa: Via Crucis.
ore 18,30 in Oratorio: Catechesi dell’Iniziazione Cristiana dei ragazzi del CIC4.
ore 20,30 in Oratorio: Incontro dei Pre-Adolescenti (2a e 3a media).
ORE 21,00 IN CHIESA: MEDITAZIONE SULLA PASSIONE DI GESÙ a cura di don Giuseppe.

Sabato 9 aprile
ore 10,30 in Centro Parrocchiale: Catechesi dell’Iniziazione Cristiana dei ragazzi del CIC2 e del CIC3.
ore 14,30 in Centro Parrocchiale: Catechesi dell’Iniziazione Cristiana dei ragazzi del CIC2 e del CIC3.
ore 16,00 in Centro Parrocchiale: Incontro coi genitori dei bambini che riceveranno il battesimo il prossimo 1° maggio.

Sabato e Domenica: Ritiro spirituale decanale dei 18/19nni e dei GIOVANI a MAGGIO (LC)

DOMENICA 10 aprile
«V DOMENICA DI QUARESIMA»
Lettura del libro dell’Esodo (14,15-31)
Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini (2,4-10)
Vangelo secondo Giovanni (11,1-53)
«Domenica di Lazzaro»

ore 10,30 durante la S. Messa verranno presentati i bambini che riceveranno il battesimo il prossimo 1° maggio.
ore 15,30 presso la Parrocchia Maria Madre della Chiesa: Incontro per Genitori e ragazzi del CIC1 delle due parrocchie.

Le offerte raccolte durante Ss. Messe di Sabato e Domenica saranno destinate a sostenere le Missioni Diocesane nel mondo, quale gesto comune di solidarietà quaresimale.

Testimonianza di Shahbaz Bhatti

In questi giorni, in occasione dell’anniversario del martirio di Mons. Romero (il 24 marzo), viene celebrato il ricordo dei martiri missionari. Il loro numero, ancora oggi, cresce in ogni parte del mondo, insieme a quello di tanti fedeli cristiani perseguitati e uccisi a causa della fede.

Offriamo a tutti l’occasione di sostare sulle parole del ministro pakistano ucciso poche settimane fa: più di tante riflessioni che possiamo fare hanno la capacità di riportarci all’essenziale di una vita cristiana autentica e, avvalorate dalla testimonianza del sangue, sono una provocazione forte contro le troppe nostre ipocrisie…

Quella che segue è una testimonianza di Shahbaz Bhatti, il ministro pachistano per le Minoranze religiose ucciso il 2 marzo da un commando di fondamentalisti islamici che lo hanno "punito" perché cercava di modificare la Legge sulla blasfemia che in 25 anni di applicazione è costata la vita a centinaia di cristiani. Il testo è tratto da "Cristiani in Pakistan. Nelle prove la speranza", Marcianum Press 2008.


"Il mio nome è Shahbaz Bhatti. Sono nato in una famiglia cattolica. Mio padre, insegnante in pensione, e mia madre, casalinga, mi hanno educato secondo i valori cristiani e gli insegnamenti della Bibbia, che hanno influenzato la mia infanzia. Fin da bambino ero solito andare in chiesa e trovare profonda ispirazione negli insegnamenti, nel sacrificio, e nella crocifissione di Gesù. Fu l’amore di Gesù che mi indusse ad offrire i miei servizi alla Chiesa. Le spaventose condizioni in cui versavano i cristiani del Pakistan mi sconvolsero. Ricordo un venerdì di Pasqua quando avevo solo tredici anni: ascoltai un sermone sul sacrificio di Gesù per la nostra redenzione e per la salvezza del mondo. E pensai di corrispondere a quel suo amore donando amore ai nostri fratelli e sorelle, ponendomi al servizio dei cristiani, specialmente dei poveri, dei bisognosi e dei perseguitati che vivono in questo paese islamico. Mi sono state proposte alte cariche al governo e mi è stato chiesto di abbandonare la mia battaglia, ma io ho sempre rifiutato, persino a rischio della mia stessa vita. La mia risposta è sempre stata la stessa: «No, io voglio servire Gesù da uomo comune».
Questa devozione mi rende felice. Non voglio popolarità, non voglio posizioni di potere. Voglio solo un posto ai piedi di Gesù. Voglio che la mia vita, il mio carattere, le mie azioni parlino per me e dicano che sto seguendo Gesù Cristo. Tale desiderio è così forte in me che mi considererei privilegiato qualora — in questo mio battagliero sforzo di aiutare i bisognosi, i poveri, i cristiani perseguitati del Pakistan — Gesù volesse accettare il sacrificio della mia vita. Voglio vivere per Cristo e per Lui voglio morire. Non provo alcuna paura in questo paese. Molte volte gli estremisti hanno desiderato uccidermi, imprigionarmi; mi hanno minacciato, perseguitato e hanno terrorizzato la mia famiglia. Io dico che, finché avrò vita, fino al mio ultimo respiro, continuerò a servire Gesù e questa povera, sofferente umanità, i cristiani, i bisognosi, i poveri. Credo che i cristiani del mondo che hanno teso la mano ai musulmani colpiti dalla tragedia del terremoto del 2005 abbiano costruito dei ponti di solidarietà, d’amore, di comprensione, di cooperazione e di tolleranza tra le due religioni. Se tali sforzi continueranno sono convinto che riusciremo a vincere i cuori e le menti degli estremisti. Ciò produrrà un cambiamento in positivo: le genti non si odieranno, non uccideranno nel nome della religione, ma si ameranno le une le altre, porteranno armonia, coltiveranno la pace e la comprensione in questa regione. Voglio dirvi che trovo molta ispirazione nella Sacra Bibbia e nella vita di Gesù Cristo. Più leggo il Nuovo e il Vecchio Testamento, i versetti della Bibbia e la parola del Signore e più si rinsaldano la mia forza e la mia determinazione. Quando rifletto sul fatto che Gesù Cristo ha sacrificato tutto, che Dio ha mandato il Suo stesso Figlio per la nostra redenzione e la nostra salvezza, mi chiedo come possa io seguire il cammino del Calvario. Nostro Signore ha detto: «Vieni con me, prendi la tua croce e seguimi». I passi che più amo della Bibbia recitano: «Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi». Così, quando vedo gente povera e bisognosa, penso che sotto le loro sembianze sia Gesù a venirmi incontro. Per cui cerco sempre d’essere d’aiuto, insieme ai miei colleghi, di portare assistenza ai bisognosi, agli affamati, agli assetati. Credo che i bisognosi, i poveri, gli orfani qualunque sia la loro religione vadano considerati innanzitutto come esseri umani. Penso che quelle persone siano parte del mio corpo in Cristo, che siano la parte perseguitata e bisognosa del corpo di Cristo. Se noi portiamo a termine questa missione, allora ci saremo guadagnati un posto ai piedi di Gesù ed io potrò guardarLo senza provare vergogna".

Preghiera

Fratelli e sorelle che avete versato il sangue in difesa del Vangelo,
a voi la nostra preghiera e il nostro grazie.
La nostra preghiera
perché non dubitiamo che siete ora santi di Dio
e presso il trono dell’Agnello ricevete in abbondanza la vita
che avete donato senza riserve.
Il nostro grazie
perché il vostro esempio
riscalda la nostra fede tiepida,
feconda le nostre timide iniziative,
rianima i nostri cuori delusi e talvolta scoraggiati.
A voi, vestiti di bianche vesti,
che avete attraversato la grande tribolazione,
affidiamo le fatiche, gli aneliti, le morti quotidiane
e vi chiediamo di starci vicini.
A voi, che andate incontro a Cristo con la lampada accesa,
chiediamo che ci insegniate a vigilare attenti,
scorgendo le tracce del passaggio dello Sposo
nella notte oscura dell’umanità.
A voi, che per appartenere a Cristo,
non avete esitato a farvi seme gettato sulla terra,
disposto a marcire e morire,
chiediamo di sostenerci nell’impegno quotidiano
di donare la nostra vita per portare molto frutto. Amen.

Milano 2012 - il 6° Incontro mondiale delle famiglie è anche per te.

Già nel 1981 Giovanni Paolo II nella Familiaris Consortio scriveva: “L'avvenire dell'umanità passa attraverso la famiglia! È, dunque, indispensabile ed urgente che ogni uomo di buona volontà si impegni a salvare ed a promuovere i valori e le esigenze della famiglia.

Un particolare sforzo a questo riguardo sento di dover chiedere ai figli della Chiesa. Essi, che nella fede conoscono pienamente il meraviglioso disegno di Dio, hanno una ragione in più per prendersi a cuore la realtà della famiglia in questo nostro tempo di prova e di grazia.

Essi devono amare in modo particolare la famiglia. E' questa una consegna concreta ed esigente.

Amare la famiglia significa saperne stimare i valori e le possibilità, promuovendoli sempre. Amare la famiglia significa individuare i pericoli ed i mali che la minacciano, per poterli superare. Amare la famiglia significa adoperarsi per crearle un ambiente che favorisca il suo sviluppo. E, ancora, è forma eminente di amore ridare alla famiglia cristiana di oggi, spesso tentata dallo sconforto e angosciata per le accresciute difficoltà, ragioni di fiducia in se stessa, nelle proprie ricchezze di natura e di grazia, nella missione che Dio le ha affidato. «Bisogna che le famiglie del nostro tempo riprendano quota! Bisogna che seguano Cristo!» (Giovanni Paolo PP. II, Lettera «Appropinquat iam», 1 [15 Agosto 1980]: ASS 72 [1980], 791).

E quale occasione migliore per “riprendere quota” se non il percorso che ci porterà all’incontro mondiale delle famiglie del 2012 proprio nella nostra città di Milano?

Il tema scelto da Sua Santità per l’evento di Milano 2012 è particolarmente carico di significato. Sulla scia dei precedenti Incontri mondiali, e quasi come loro sviluppo, la VII edizione sarà caratterizzata da temi che, mantenendo un forte carattere ecclesiale, hanno una rilevante valenza sociale e civile.

Le due questioni poste al centro dell’attenzione (il lavoro e la festa) interessano particolarmente la nostra società: il problema del lavoro è di scottante attualità, ma anche quello della festa merita non minore attenzione.

Stiamo parlando infatti di dimensioni entrambe necessarie e strettamente connesse al punto che si danno significato l’una con l’altra.

Il lavoro e la festa sono intimamente collegati con la vita delle famiglie: ne condizionano le scelte, influenzano le relazioni tra i coniugi e tra i genitori e i figli, incidono sul rapporto della famiglia con la società e con la Chiesa.

Ai nostri giorni, purtroppo, l'organizzazione del lavoro, pensata e attuata in funzione della concorrenza di mercato e del massimo profitto, e la concezione della festa come occasione di evasione e di consumo, contribuiscono a disgregare la famiglia e la comunità e a diffondere uno stile di vita individualistico.

Occorre perciò promuovere una riflessione e un impegno rivolti a conciliare le esigenze e i tempi del lavoro con quelli della famiglia e a ricuperare il senso vero della festa, specialmente della domenica, pasqua settimanale, giorno del Signore e giorno dell'uomo, giorno della famiglia, della comunità e della solidarietà.

Il prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie costituisce un'occasione privilegiata per ripensare il lavoro e la festa nella prospettiva di una famiglia unita e aperta alla vita, ben inserita nella società e nella Chiesa, attenta alla qualità delle relazioni oltre che all'economia dello stesso nucleo familiare.
L’evento Milano 2012 che si svolgerà dal 30 maggio 2012 al 3 giugno 2012 è rivolto a tutte le famiglie del mondo ma in primo luogo alla tua famiglia.

Verremo coinvolti nella preparazione, nella formazione, nella preghiera, nell’ospitalità, nella riflessione su temi che toccano ciascuno di noi anche personalmente oltre che come famiglia.

Il tutto culminerà con la festa alla sera del 2 giugno con la presenza di Papa Benedetto XVI e domenica 3 giugno con la Santa Messa presieduta dal Santo Padre.

Sarà un evento mondiale significativo anche per la nostra comunità, ed è per questo che vorremmo coinvolgere tutti per prepararci al meglio. Nei prossimi mesi in parrocchia offriremo delle occasioni per partecipare in diversi modi a questo appuntamento.

10 marzo 2011

Quaresima è occasione …


Raccogliendo alcuni spunti dal messaggio del papa indichiamo alcune iniziative della nostra quaresima.

Quaresima è occasione per riscoprire il dono del battesimo: diventare figli di Dio in Gesù, “rinascere da acqua e Spirito” (Gv 3,5).
Il papa invita a prestare attenzione nei vangeli domenicali a “gli elementi battesimali propri della liturgia quaresimale”. In essi ci viene riproposto un percorso analogo al catecumenato: scuola insostituibile di fede e di vita cristiana.
Se la meta della quaresima, nella quale facciamo memoria del dono ricevuto nel battesimo, è “farsi conformi alla morte di Cristo” (Fil 3,10) per attuare una profonda conversione della nostra vita … facciamo nostre le tradizionali pratiche del digiuno, dell’elemosina e della preghiera: per camminare con maggiore libertà e decisione verso Cristo e vivere in modo sempre più radicale l’amore di Cristo.

I “simboli battesimali” accompagneranno il percorso quaresimale e nelle celebrazioni eucaristiche domenicali verranno portati all’altare per aiutarci a fare memoria del nostro battesimo.

La preghiera personale o in famiglia potrà essere accompagnata dagli spunti del libretto “La parola ogni giorno”.

I martedì della catechesi del Vescovo alla radio o alla Tv avranno per tema: Incontro a Cristo. In cammino con San Carlo.
I venerdì di quaresima saranno caratterizzati dalle tradizionali pratiche della Via Crucis, del digiuno (o magro)/elemosina/preghiera.
Nei venerdì che non prevedono un incontro ‘dopo cena’ (18 marzo e 1 aprile) invitiamo alla preghiera del vespero alle ore 19,30 nelle due chiese (è nella liturgia ambrosiana preghiera accompagnata dalla proposta di quattro letture bibliche che saranno commentate dai nostri preti), e al silenzio fino alle ore 21,00: è il tempo della cena che proponiamo di saltare.

Il 25 marzo alle ore 21,00 a Maria Madre della Chiesa il “Coro Milano” ci guiderà nella preghiera col canto e la proposta di testi biblici.

L’8 aprile alle ore 21,00 in San Barnaba saremo introdotti alla Settimana Santa raccogliendo la grande esperienza spirituale che essa ci propone di vivere.

Il 15 aprile alle ore 21,00 in San Barnaba celebreremo la riconciliazione comunitaria pasquale.

Infine le pratiche penitenziali verranno trasformate in gesto di solidarietà destinato alle missioni sabato 9 e domenica 10 aprile (offriremo il ricavato per sostenere le missioni della nostra diocesi nel mondo).

Quaresima è occasione … l’augurio è che tutti possiamo coglierla per riscoprire il Dono grande che già rinnova la nostra vita.

Buona quaresima!

I vostri preti.

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI

PER LA QUARESIMA 2011
“Con Cristo siete sepolti nel Battesimo,con lui siete anche risorti” (cfr Col 2,12)

Cari fratelli e sorelle,
la Quaresima, che ci conduce alla celebrazione della Santa Pasqua, è per la Chiesa un tempo liturgico assai prezioso e importante, in vista del quale sono lieto di rivolgere una parola specifica perché sia vissuto con il dovuto impegno. Mentre guarda all’incontro definitivo con il suo Sposo nella Pasqua eterna, la Comunità ecclesiale, assidua nella preghiera e nella carità operosa, intensifica il suo cammino di purificazione nello spirito, per attingere con maggiore abbondanza al Mistero della redenzione la vita nuova in Cristo Signore (cfr Prefazio I di Quaresima).

1. Questa stessa vita ci è già stata trasmessa nel giorno del nostro Battesimo, quando, “divenuti partecipi della morte e risurrezione del Cristo”, è iniziata per noi “l’avventura gioiosa ed esaltante del discepolo” (Omelia nella Festa del Battesimo del Signore, 10 gennaio 2010). San Paolo, nelle sue Lettere, insiste ripetutamente sulla singolare comunione con il Figlio di Dio realizzata in questo lavacro. Il fatto che nella maggioranza dei casi il Battesimo si riceva da bambini mette in evidenza che si tratta di un dono di Dio: nessuno merita la vita eterna con le proprie forze. La misericordia di Dio, che cancella il peccato e permette di vivere nella propria esistenza “gli stessi sentimenti di Cristo Gesù” (Fil 2,5), viene comunicata all’uomo gratuitamente.

L’Apostolo delle genti, nella Lettera ai Filippesi, esprime il senso della trasformazione che si attua con la partecipazione alla morte e risurrezione di Cristo, indicandone la meta: che “io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti” (Fil 3,10-11). Il Battesimo, quindi, non è un rito del passato, ma l’incontro con Cristo che informa tutta l’esistenza del battezzato, gli dona la vita divina e lo chiama ad una conversione sincera, avviata e sostenuta dalla Grazia, che lo porti a raggiungere la statura adulta del Cristo.
Un nesso particolare lega il Battesimo alla Quaresima come momento favorevole per sperimentare la Grazia che salva. I Padri del Concilio Vaticano II hanno richiamato tutti i Pastori della Chiesa ad utilizzare “più abbondantemente gli elementi battesimali propri della liturgia quaresimale” (Cost. Sacrosanctum Concilium, 109). Da sempre, infatti, la Chiesa associa la Veglia Pasquale alla celebrazione del Battesimo: in questo Sacramento si realizza quel grande mistero per cui l’uomo muore al peccato, è fatto partecipe della vita nuova in Cristo Risorto e riceve lo stesso Spirito di Dio che ha risuscitato Gesù dai morti (cfr Rm 8,11).

Questo dono gratuito deve essere sempre ravvivato in ciascuno di noi e la Quaresima ci offre un percorso analogo al catecumenato, che per i cristiani della Chiesa antica, come pure per i catecumeni d’oggi, è una scuola insostituibile di fede e di vita cristiana: davvero essi vivono il Battesimo come un atto decisivo per tutta la loro esistenza.

2. Per intraprendere seriamente il cammino verso la Pasqua e prepararci a celebrare la Risurrezione del Signore - la festa più gioiosa e solenne di tutto l’Anno liturgico - che cosa può esserci di più adatto che lasciarci condurre dalla Parola di Dio? Per questo la Chiesa, nei testi evangelici delle domeniche di Quaresima, ci guida ad un incontro particolarmente intenso con il Signore, facendoci ripercorrere le tappe del cammino dell’iniziazione cristiana: per i catecumeni, nella prospettiva di ricevere il Sacramento della rinascita, per chi è battezzato, in vista di nuovi e decisivi passi nella sequela di Cristo e nel dono più pieno a Lui.


La prima domenica dell’itinerario quaresimale evidenzia la nostra condizione dell’uomo su questa terra. Il combattimento vittorioso contro le tentazioni, che dà inizio alla missione di Gesù, è un invito a prendere consapevolezza della propria fragilità per accogliere la Grazia che libera dal peccato e infonde nuova forza in Cristo, via, verità e vita (cfr Ordo Initiationis Christianae Adultorum, n. 25). E’ un deciso richiamo a ricordare come la fede cristiana implichi, sull’esempio di Gesù e in unione con Lui, una lotta “contro i dominatori di questo mondo tenebroso” (Ef 6,12), nel quale il diavolo è all’opera e non si stanca, neppure oggi, di tentare l’uomo che vuole avvicinarsi al Signore: Cristo ne esce vittorioso, per aprire anche il nostro cuore alla speranza e guidarci a vincere le seduzioni del male.


Il Vangelo della Trasfigurazione del Signore pone davanti ai nostri occhi la gloria di Cristo, che anticipa la risurrezione e che annuncia la divinizzazione dell’uomo. La comunità cristiana prende coscienza di essere condotta, come gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, “in disparte, su un alto monte” (Mt 17,1), per accogliere nuovamente in Cristo, quali figli nel Figlio, il dono della Grazia di Dio: “Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo” (v. 5). E’ l’invito a prendere le distanze dal rumore del quotidiano per immergersi nella presenza di Dio: Egli vuole trasmetterci, ogni giorno, una Parola che penetra nelle profondità del nostro spirito, dove discerne il bene e il male (cfr Eb 4,12) e rafforza la volontà di seguire il Signore.


La domanda di Gesù alla Samaritana: “Dammi da bere” (Gv 4,7), che viene proposta nella liturgia della terza domenica, esprime la passione di Dio per ogni uomo e vuole suscitare nel nostro cuore il desiderio del dono dell’ “acqua che zampilla per la vita eterna” (v. 14): è il dono dello Spirito Santo, che fa dei cristiani “veri adoratori” in grado di pregare il Padre “in spirito e verità” (v. 23). Solo quest’acqua può estinguere la nostra sete di bene, di verità e di bellezza! Solo quest’acqua, donataci dal Figlio, irriga i deserti dell’anima inquieta e insoddisfatta, “finché non riposa in Dio”, secondo le celebri parole di sant’Agostino.

La “domenica del cieco nato” presenta Cristo come luce del mondo. Il Vangelo interpella ciascuno di noi: “Tu, credi nel Figlio dell’uomo?”. “Credo, Signore!” (Gv 9,35.38), afferma con gioia il cieco nato, facendosi voce di ogni credente. Il miracolo della guarigione è il segno che Cristo, insieme alla vista, vuole aprire il nostro sguardo interiore, perché la nostra fede diventi sempre più profonda e possiamo riconoscere in Lui l’unico nostro Salvatore. Egli illumina tutte le oscurità della vita e porta l’uomo a vivere da “figlio della luce”.

Quando, nella quinta domenica, ci viene proclamata la risurrezione di Lazzaro, siamo messi di fronte al mistero ultimo della nostra esistenza: “Io sono la risurrezione e la vita … Credi questo?” (Gv 11,25-26). Per la comunità cristiana è il momento di riporre con sincerità, insieme a Marta, tutta la speranza in Gesù di Nazareth: “Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo” (v. 27). La comunione con Cristo in questa vita ci prepara a superare il confine della morte, per vivere senza fine in Lui. La fede nella risurrezione dei morti e la speranza della vita eterna aprono il nostro sguardo al senso ultimo della nostra esistenza: Dio ha creato l’uomo per la risurrezione e per la vita, e questa verità dona la dimensione autentica e definitiva alla storia degli uomini, alla loro esistenza personale e al loro vivere sociale, alla cultura, alla politica, all’economia. Privo della luce della fede l’universo intero finisce rinchiuso dentro un sepolcro senza futuro, senza speranza.


Il percorso quaresimale trova il suo compimento nel Triduo Pasquale, particolarmente nella Grande Veglia nella Notte Santa: rinnovando le promesse battesimali, riaffermiamo che Cristo è il Signore della nostra vita, quella vita che Dio ci ha comunicato quando siamo rinati “dall’acqua e dallo Spirito Santo”, e riconfermiamo il nostro fermo impegno di corrispondere all’azione della Grazia per essere suoi discepoli.

3. Il nostro immergerci nella morte e risurrezione di Cristo attraverso il Sacramento del Battesimo, ci spinge ogni giorno a liberare il nostro cuore dal peso delle cose materiali, da un legame egoistico con la “terra”, che ci impoverisce e ci impedisce di essere disponibili e aperti a Dio e al prossimo. In Cristo, Dio si è rivelato come Amore (cfr 1Gv 4,7-10). La Croce di Cristo, la “parola della Croce” manifesta la potenza salvifica di Dio (cfr 1Cor 1,18), che si dona per rialzare l’uomo e portargli la salvezza: amore nella sua forma più radicale (cfr Enc. Deus caritas est, 12). Attraverso le pratiche tradizionali del digiuno, dell’elemosina e della preghiera, espressioni dell’impegno di conversione, la Quaresima educa a vivere in modo sempre più radicale l’amore di Cristo. Il digiuno, che può avere diverse motivazioni, acquista per il cristiano un significato profondamente religioso: rendendo più povera la nostra mensa impariamo a superare l’egoismo per vivere nella logica del dono e dell’amore; sopportando la privazione di qualche cosa - e non solo di superfluo - impariamo a distogliere lo sguardo dal nostro “io”, per scoprire Qualcuno accanto a noi e riconoscere Dio nei volti di tanti nostri fratelli. Per il cristiano il digiuno non ha nulla di intimistico, ma apre maggiormente a Dio e alle necessità degli uomini, e fa sì che l’amore per Dio sia anche amore per il prossimo (cfr Mc 12,31).
Nel nostro cammino ci troviamo di fronte anche alla tentazione dell’avere, dell’avidità di denaro, che insidia il primato di Dio nella nostra vita. La bramosia del possesso provoca violenza, prevaricazione e morte; per questo la Chiesa, specialmente nel tempo quaresimale, richiama alla pratica dell’elemosina, alla capacità, cioè, di condivisione. L’idolatria dei beni, invece, non solo allontana dall’altro, ma spoglia l’uomo, lo rende infelice, lo inganna, lo illude senza realizzare ciò che promette, perché colloca le cose materiali al posto di Dio, unica fonte della vita. Come comprendere la bontà paterna di Dio se il cuore è pieno di sé e dei propri progetti, con i quali ci si illude di potersi assicurare il futuro? La tentazione è quella di pensare, come il ricco della parabola: “Anima mia, hai a disposizione molti beni per molti anni …”. Conosciamo il giudizio del Signore: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita …” (Lc 12,19-20). La pratica dell’elemosina è un richiamo al primato di Dio e all’attenzione verso l’altro, per riscoprire il nostro Padre buono e ricevere la sua misericordia.


In tutto il periodo quaresimale, la Chiesa ci offre con particolare abbondanza la Parola di Dio. Meditandola ed interiorizzandola per viverla quotidianamente, impariamo una forma preziosa e insostituibile di preghiera, perché l’ascolto attento di Dio, che continua a parlare al nostro cuore, alimenta il cammino di fede che abbiamo iniziato nel giorno del Battesimo. La preghiera ci permette anche di acquisire una nuova concezione del tempo: senza la prospettiva dell’eternità e della trascendenza, infatti, esso scandisce semplicemente i nostri passi verso un orizzonte che non ha futuro. Nella preghiera troviamo, invece, tempo per Dio, per conoscere che “le sue parole non passeranno” (cfr Mc 13,31), per entrare in quell’intima comunione con Lui “che nessuno potrà toglierci” (cfr Gv 16,22) e che ci apre alla speranza che non delude, alla vita eterna.

In sintesi, l’itinerario quaresimale, nel quale siamo invitati a contemplare il Mistero della Croce, è “farsi conformi alla morte di Cristo” (Fil 3,10), per attuare una conversione profonda della nostra vita: lasciarci trasformare dall’azione dello Spirito Santo, come san Paolo sulla via di Damasco; orientare con decisione la nostra esistenza secondo la volontà di Dio; liberarci dal nostro egoismo, superando l’istinto di dominio sugli altri e aprendoci alla carità di Cristo. Il periodo quaresimale è momento favorevole per riconoscere la nostra debolezza, accogliere, con una sincera revisione di vita, la Grazia rinnovatrice del Sacramento della Penitenza e camminare con decisione verso Cristo.


Cari fratelli e sorelle, mediante l’incontro personale col nostro Redentore e attraverso il digiuno, l’elemosina e la preghiera, il cammino di conversione verso la Pasqua ci conduce a riscoprire il nostro Battesimo. Rinnoviamo in questa Quaresima l’accoglienza della Grazia che Dio ci ha donato in quel momento, perché illumini e guidi tutte le nostre azioni. Quanto il Sacramento significa e realizza, siamo chiamati a viverlo ogni giorno in una sequela di Cristo sempre più generosa e autentica. In questo nostro itinerario, ci affidiamo alla Vergine Maria, che ha generato il Verbo di Dio nella fede e nella carne, per immergerci come Lei nella morte e risurrezione del suo Figlio Gesù ed avere la vita eterna.

Dal Vaticano, 4 novembre 2010

BENEDICTUS PP. XVI

Appuntamenti da Domenica 13 marzo 2011

DOMENICA 13 marzo
«I DOMENICA DI QUARESIMA»
Lettura del profeta Isaia (58,4b-12b)
Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (5,18-6,2)
Vangelo secondo Matteo (4,1-11)
«Domenica all’inizio di Quaresima»

Lunedì 14 marzo
alle ore 9,00 e alle ore 21,00
in chiesa ci sarà una Celebrazione Penitenziale col
RITO DELL’IMPOSIZIONE DELLE CENERI

ore 21,00 in Centro Parrocchiale: Incontro degli Adolescenti.
ore 21,00 in Centro Parrocchiale: Incontro dei 18/19nni.

Martedì 15 marzo
ore 21,00 «INCONTRO A CRISTO. In cammino con San Carlo: Incontrare i poveri, incontrare Gesù». Catechesi quaresimale tenuta dall’arcivescovo, card. Dionigi Tettamanzi, trasmessa da TELENOVA e da Radio Marconi (Mhz 94,8).

Mercoledì 16 marzo
ore 15,30 presso il Centro Parrocchiale: Catechesi della TERZA ETÀ.
ore 15,30 in Centro Parrocchiale: Servizio di Assistenza e aiuto alla compilazione del mod. 730/2011.

Giovedì 17 marzo
ore 21,00 in Centro Parrocchiale: Incontro GIOVANI 2.

Venerdì 18 marzo
«Primo Venerdì di Quaresima»

Oggi è giorno di digiuno e di astinenza dalle carni

ore 8,00 in Chiesa: Via Crucis per i ragazzi delle Elementari.
ore 9,00 in Chiesa: Via Crucis.
ore 17,00 a Maria Madre della Chiesa: Via Crucis.
ore 18,30 in Oratorio: Catechesi dell’Iniziazione Cristiana dei ragazzi del CIC4.

dalle ore 19,30 alle ore 21,00 in Chiesa:
RECITA DEI VESPRI, MEDITAZIONE E DIGIUNO per Giovani e Adulti

ore 20,30 in Oratorio: Incontro dei Pre-Adolescenti (2a e 3a media).
ore 21,00 in Centro Parrocchiale: 6 ° Incontro dei Fidanzati.

Sabato 19 marzo
«S. Giuseppe, sposo della Beata Vergine Maria»

ore 10,30 in Centro Parrocchiale: Catechesi dell’Iniziazione Cristiana dei ragazzi del CIC2 e del CIC3.
ore 14,30 in Centro Parrocchiale: Catechesi dell’Iniziazione Cristiana dei ragazzi del CIC2 e del CIC3.

Sabato 19 e Domenica 20 marzo
in occasione della FESTA DEL PAPÀ

“Torte e pasta fresca per la gioia delle famiglie“

DOMENICA 20 marzo
«II DOMENICA DI QUARESIMA»
Lettura del libro dell’Esodo (20,2-24)
Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini (1,15-23)
Vangelo secondo Giovanni (4,5-42)
«Domenica della Samaritana»

Giornata Diocesana dell’Azione Cattolica

ore 10,30 S. Messa e Domenica Insieme per genitori e ragazzi del CIC1. Segue Pranzo e Incontro nel pomeriggio (il tutto in S. Barnaba).
ore 10,30 dopo la S. Messa: Biciclettata con pic-nic all’Abbazia di Chiaravalle. L’iniziativa rientra nel programma di accoglienza dei bambini bielorussi ed è aperta a tutte le famiglie.

Lunedì 21 marzo
ore 21,00 in Chiesa: Incontro degli Adolescenti.
ore 21,00 in Centro Parrocchiale: Incontro dei 18/19nni.

Martedì 22 marzo
ore 21,00 «INCONTRO A CRISTO. In cammino con San Carlo: La croce di Cristo: la nostra salvezza». Catechesi quaresimale tenuta dall’arcivescovo, card. Dionigi Tettamanzi, trasmessa da TELENOVA e da Radio Marconi (Mhz 94,8).

Mercoledì 23 marzo
ore 15,00 presso il Centro Parrocchiale: TERZA ETÀ: Recita del S. Rosario.
ore 15,30 in Centro Parrocchiale: Servizio di Assistenza e aiuto alla compilazione del mod. 730/2011.

Giovedì 24 marzo
ore 21,00 in Centro Parrocchiale: Incontro GIOVANI 1.
ore 21,00 presso la Casa Parrocchiale di Maria Madre della Chiesa: Riunione del Coordinamento Liturgico in preparazione della Settimana Santa.

Venerdì 25 marzo
Solennità della «ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE»
ore 8,00 in Chiesa: Preghiera per i ragazzi delle Elementari.
ore 18,00 S. Messa.
ore 18,30 in Oratorio: Catechesi dell’Iniziazione Cristiana dei ragazzi del CIC4.
ore 20,30 in Oratorio: Incontro dei Pre-Adolescenti (2a e 3a media).

ORE 21,00 A MARIA MADRE DELLA CHIESA:
CANTI SACRI ESEGUITI DAL CORO “MILANO” E MEDITAZIONE.


Sabato 26 marzo
ore 21,00 presso il Centro Asteria - p.za Carrara 17: “Monday GOSPEL”. Concerto a sostegno dell’attività AFRICABOUGOU nei villaggi dell’Africa sub-sahariana. Ingresso a offerta libera.

DOMENICA 27 marzo
«III DOMENICA DI QUARESIMA»
Lettura del libro dell’Esodo (34,1-10)
Lettera di san Paolo apostolo ai Galati (3,6-14)
Vangelo secondo Giovanni (8,31-59)
«Domenica di Abramo»

ore 15,30 in Chiesa: Incontro per Genitori e ragazzi del CIC2 .
Domenica Insieme.
Ritiro spirituale decanale degli ADOLESCENTI a LODI

Cronaca dei lavori dei CC.PP.PP. congiunti

Maria Madre della Chiesa e San Barnaba in Gratosoglio
del 18 FEBBRAIO 2011 - presso la Sala Molaschi di via Saponaro, 28


I due consigli pastorali si sono riuniti per discutere sul seguente Ordine del giorno:

1. Ascolto della Parola Mt 13,44-52 e breve commento di don Marcellino, seguito dalla preghiera dell’educatore.
2. Come nel precedente incontro (sulla festa patronale di San Barnaba), affronteremo un argomento che è importante per entrambe le comunità parrocchiali, ma anzitutto entrando in merito a come questo è vissuto nella parrocchia di Maria Madre della Chiesa: la cura educativa cristiana nei confronti dei ragazzi, degli adolescenti e dei giovani.
A partire da alcune fatiche di questi ultimi mesi, ci chiediamo cosa raccogliere del cammino passato, come custodire e al contempo rinnovare i modi di un servizio educativo nell’oggi e per il domani di Gratosoglio’.
3. La Quaresima: suggerimenti per come vivere e proporre le celebrazioni e i momenti tipici del tempo che ci prepara a celebrare la Pasqua di Risurrezione.
4. Varie e d eventuali.

1.
Don Marcellino,
ricordando che la Parola ci aiuta a confrontare i criteri delle nostre scelte, sottolinea che il Regno dei cieli è Gesù tra noi, è la pace che Gesù desidera per tutti noi e noi ne desideriamo il compimento: questo è il nostro tesoro. La rete della parabola raccoglie tutti: sforziamoci perciò di crescere come il grano buono, senza anticipare il giudizio. Infine la domanda di Gesù “Avete capito?” ci ricorda che non si finisce mai di imparare; quindi occorre dare valore all’antico, essendo però aperti anche al nuovo.

2.
Riccardo e Pino
: il Progetto dell’oratorio 2008-2010 prevedeva l’apertura dell’oratorio a tutti, ma ora mancano persone che se ne occupino per tutta la settimana, così che i ragazzi non sono più sotto controllo e mancano di una figura autorevole che mantenga l’ordine.
Emilia: cambiano tante cose, per cui serve la maturità di capire cosa è cambiato e vedere in prospettiva come il cambiamento può essere positivo. Occorre un salto di qualità a cui posso contribuire solo con la preghiera.
Maria Grazia: rileggendo il progetto pastorale oratoriano ho notato la presenza di molte figure e l’assenza dei genitori; ora che sono diminuiti gli operatori è necessario fare la fatica di chiedere ai genitori una presenza più attiva ed essere convinti che ciascuno nell’agire fa del suo meglio.
Andrea: l’oratorio non si può ridurre solo al bar e al campo di calcio, occorre un progetto culturale valido e chiederci come noi adulti possiamo diventare un punto d’incontro per i ragazzi.
Roberto: custodire e rinnovare i modi educativi significa andare all’origine dell’educazione che per me è introdurre l’altro a vedere la realtà che è sempre diversa, così come le regole; propongo di studiare insieme una volta alla settimana (6-8 incontri la domenica sera) il testo “Il rischio educativo”.
Ida: va ripresa l’esperienza che c’era in passato dell’accoglienza alle famiglie.
Clelia: è importante coinvolgere i genitori e, anche attraverso gite, creare la comunità (vedi progetti specifici di Liguria e Trentino); occorre valorizzare la presenza dei ragazzi stranieri e progettare interventi specifici sui disagi giovanili; infine serve che i genitori prendano coscienza che il loro compito educativo non si risolve nel far fare ai ragazzi tante attività.
Giuseppe: le agenzie educative che si rivolgono ai ragazzi sono tante: serve una collaborazione ed interazione tra loro ma serve anche motivare i genitori ad un impegno educativo.
Laura: il dibattito di questa sera suggerisce di scegliere il tema comune dell’educazione per la festa di San Barnaba e di appoggiare l’apertura di uno spazio bimbi per rilanciare l’apertura della comunità alle famiglie.
Luca: l’investimento sull’educazione è a lungo termine e necessita di un lavoro costante, come dimostra l’esperienza del CIC insieme con i genitori, che ha suscitato corresponsabilità educativa e progettualità.
Anna e Lucia: dall’esperienza comune di presenza in oratorio emerge la necessità di essere accoglienti nei confronti dei ragazzi, senza discriminazioni (vanno accettati tutti) e senza perdere la pazienza: pensando che alcuni ragazzi non hanno delle famiglie alle spalle, se necessita fare osservazioni farle con i dovuti modi e riprenderli, sempre con delicatezza.
Don Alfredo: il problema dei ragazzi sono gli adulti, immersi nei loro problemi di coppia o di lavoro; anche la comunità spesso non offre esempi di relazioni gratificanti. Occorre che si stabilisca tra noi una relazione educativa che metta al centro i ragazzi e, riscrivendo il progetto, ridirci come fare oggi con le forze che abbiamo.
Antonio: visto che sono stato affascinato da Gesù, penso che l’unico modo sia testimoniarlo: il resto viene di conseguenza.
Francesco: si deve curare il clima dell’oratorio, dove non deve vigere la legge del più forte, altrimenti non si può educare.
Altri interventi sottolineano la necessità di puntare sulla qualità, chiedendo e dando rispetto; la strada dell’accoglienza è in salita ma darà i suoi frutti.
Arcangela: dobbiamo chiederci cosa deve essere l’oratorio oggi nel nostro quartiere e come accogliere la presenza di molte culture diverse.
Don Giuseppe: a cosa serve tener aperto l’oratorio? Questa è la domanda da porci. Il bello della Parrocchia è che uno entra solo per il fatto che esiste; solo dopo l’accoglienza viene l’educazione che passa attraverso un progetto. Le famiglie vanno coinvolte se mancano i preti, ma occorre che ci sia accoglienza nei confronti di chi si affaccia per dare una mano.
Don Marcellino: sintetizza così il dibattito: c’è il desiderio della comunità di star attenti all’oratorio, in cui vanno curati il clima, dato dall’accoglienza, e il coinvolgimento reciproco. Ci sarà poi un momento più specifico per le persone più direttamente coinvolte che si ritroveranno insieme per capire meglio.

3.
Suor Luigina ed Elisabetta riassumono le proposte quaresimali delle reciproche parrocchie; don Marcellino propone di:
- sostare intorno alla Parola con punto di riferimento la Passione;
- la solidarietà verso i lontani;
- concentrare i contributi in una domenica per sottolineare il gesto.
Altre proposte: Concerto del Coro Milano: canti quaresimali con letture, salmi e meditazioni; tempi di silenzio (adorazione eucaristica); in 3 venerdì sera affrontare il tema della carità:
- alimentare partendo dai dati statistici e dal racconto di ciò che oggi si fa,
seguito da un commento di don Marcellino sul senso di ciò che si fa;
- del centro di ascolto, (con la stessa modalità del precedente incontro);
- assemblea confronto su come si è vissuta la carità.
Si stabilisce di continuare le prassi degli anni precedenti (via crucis mattino prima di scuola per i ragazzi e alle 9 in san Barnaba, alle 17 a Maria MDC; martedì nelle case ascolto della catechesi dell’arcivescovo; ritiri adolescenti e giovani; visita agli anziani; cena frugale delle 19,30 preceduta da riflessione, silenzio e preghiera) si decide inoltre che la Veglia Pasquale sia celebrata unitariamente in San Barnaba, mentre le altre iniziative siano un po’ a Maria Madre della Chiesa e un po’ a San Barnaba; e che il rito penitenziale delle Ceneri sia nelle due chiese il lunedì sera alle 21, disgiunto dall’Eucarestia.

4.
Gli anniversari di matrimonio si celebreranno il 1 maggio; la festa di San Barnaba il 5 giugno (il 12 giugno Mons. Peppime celebrerà in San Barnaba la Messa di 25° di ordinazione).Viene approvato il verbale della seduta precedente. Il CAEP dà notizia di alcuni orientamenti: fare manutenzione alle opere parrocchiali; ridimensionare il costo della ristrutturazione della casa parrocchiale; l’ultimo versamento per il rifacimento della chiesa sarà quello di marzo.

04 marzo 2011

Appuntamenti da Domenica 6 marzo 2011

DOMENICA 6 marzo
ULTIMA DOMENICA DOPO L’EPIFANIA
Lettura del profeta Osea (1,9a;2,7a.b-10.16-18.21-22)
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (8,1-4)
Vangelo secondo Luca (15,11-32)

ore 15,30 in Centro Parrocchiale: Incontro per Genitori e ragazzi del CIC3. Domenica Insieme.

Ultima raccolta contributi per i lavori in Chiesa.

Lunedì 7 marzo
ore 21,00 in Centro Parrocchiale: Incontro degli Adolescenti.
ore 21,00 in Centro Parrocchiale: Incontro dei 18/19nni.
ore 21,00 in Centro Parrocchiale: Commissione Famiglia.

Mercoledì 9 marzo
ore 15,00 in Centro Parrocchiale: Festa di Carnevale della TERZA ETÀ.
ore 15,30 in Centro Parrocchiale: Servizio di Assistenza e aiuto alla compilazione del mod. 730/2011.

Giovedì e Venerdì 10 e 11 marzo
“Due giorni” a BORDIGHERA per i PREADOLESCENTI di 2a media

Giovedì 10 marzo
in Centro Parrocchiale: Catechesi degli Adulti
«CHI CERCATE? : Gesù di fronte a Pilato» (Gio 18,28-19,16).
Due appuntamenti: ore 19,15 seguito da cena frugale e ore 21,00.

Sabato 12 marzo
ore 9,30 a Maria Madre della Chiesa: “Roveto ardente”. «CHI CERCATE? : Gesù di fronte a Pilato» (Gio 18,28-19,16).

CARNEVALE A GRATOSOGLIO
ORE 14.00 Ritrovo sul piazzale di S. BARNABA

UNICA SFILATA IN MASCHERA dei due oratori con arrivo a
MARIA MADRE DELLA CHIESA

Spettacolo di animazione con il clown SASA



ORE 20,30 IN SALONE-TEATRO:
CONCERTO DEI SAN PAUL CRAZIES


DOMENICA 13 marzo
«I DOMENICA DI QUARESIMA»
Lettura del profeta Isaia (58,4b-12b)
Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (5,18-6,2)
Vangelo secondo Matteo (4,1-11)
«Domenica all’inizio di Quaresima»

ore 15,30 in Chiesa: Incontro per Genitori e ragazzi del CIC2 e del CIC3. Domenica Insieme.

Lunedì 14 marzo
alle ore 9,00 e alle ore 21,00
in chiesa ci sarà una Celebrazione Penitenziale col
RITO DELL’IMPOSIZIONE DELLE CENERI

COMUNITA’ PASTORALE DI GRATOSOGLIO – MILANO Parrocchie Maria Madre della Chiesa e San Barnaba

Comunicazione dei sacerdoti dopo l’incontro dei Consigli per gli affari economici delle due parrocchie.

Carissimi, sarà data comunicazione entro la fine di marzo sul rendiconto economico parrocchiale dell’anno 2010, in occasione della presentazione agli uffici di Curia competenti.
Vogliamo qui parlare solo di due aspetti della contribuzione economica dei fedeli alla vita della parrocchia.

Il primo riguarda la situazione del debito delle due comunità.

Si può anzitutto dire conclusa la fase dei pagamenti per i lavori realizzati nella chiesa di San Barnaba (nonostante qualche piccola finitura da completare). L’ammontare complessivo della spesa è stato coperto in parte con il contributo assegnato dal Comune (8% sugli oneri di urbanizzazione secondaria), in parte col ricavato della vendita dell’appartamento di proprietà della parrocchia che aveva ospitato i preti dell’oratorio per diversi anni, in parte con le generose e costanti offerte dei fedeli che si sono impegnati mensilmente a contribuire e a promuovere iniziative di raccolta finalizzate allo scopo, e da ultimo, con gli utili derivanti dalla gestione ordinaria della parrocchia e dell’oratorio.

E’ a buon punto anche la situazione economica di Maria Madre della Chiesa, anche se rimane un debito di circa 16.000,00 €.
Come per San Barnaba, la quota è stata in gran parte colmata dalle offerte che nelle buste mensili sono giunte regolarmente e dallo straordinario impegno che lo scorso anno padre Diego ha chiesto a tutti. Lo scorso settembre la Curia ha disposto che la parrocchia di San Barnaba prestasse alla parrocchia Maria Madre della Chiesa 30.000 €, per chiudere l’oneroso fido bancario e consentire la gestione ordinaria. Maria Madre della Chiesa si è impegnata a restituire la cifra in tre anni. E’ evidente quindi che il debito non è ancora estinto completamente e (sperando di non dover sostenere spese straordinarie di manutenzione) occorre avere ancora massima attenzione a come vengono fatte attività e spese: come in ogni famiglia e … con spirito di famiglia.

In entrambe le parrocchie, secondo le consuete modalità, vengono mantenute le richieste di contribuzione straordinaria mensile, con la libertà di offrire secondo le proprie possibilità, ricordando ciò che il Sinodo 47° della nostra diocesi diceva:

325. Dovere di tutti i battezzati
La comune appartenenza alla Chiesa, comunità di credenti corresponsabili nella sua missione, determina il dovere di tutti i battezzati di preoccuparsi anche delle sue esigenze di carattere economico, in ambito sia locale sia universale. Il "sovvenire alle necessità della Chiesa" si attua non solo con le diverse forme di contribuzione, ma anche con un impegno responsabile nella gestione economica della vita della Chiesa…

326. Modalità di contribuzione
§ 1. Per il reperimento dei mezzi economici richiesti dalle attività della Chiesa “la forma insieme più agile e più sicura di apporto non è quella affidata all'impulso emotivo ed episodico, ma quella del contributo regolare e stabile per le diverse necessità ecclesiali, che dovrebbe essere concepito come impegno di ciascuna famiglia cristiana e messo in qualche modo in bilancio nella programmazione mensile o annuale della destinazione delle risorse familiari”. E' opportuno che le comunità parrocchiali indichino ai fedeli concrete modalità per garantire alla parrocchia una stabile contribuzione da parte delle famiglie, al fine anche di una programmazione dei suoi impegni economici.

E a tal proposito ecco la seconda comunicazione che vogliamo fare.
Nel Sinodo l’affermazione del dovere di ciascun fedele di preoccuparsi anche delle esigenze economiche della Chiesa si accompagna alla indicazione delle forme di contribuzione.

326. Modalità di contribuzione
§ 2. Una delle forme tradizionali di contribuzione alle necessità della Chiesa è costituita dalle offerte date in occasione di celebrazioni liturgiche. Tale forma di contribuzione sia considerata e presentata non come il corrispettivo per una prestazione, ma come partecipazione riconoscente alle necessità della comunità ecclesiale.

327. Offerte per la celebrazione della messa

§ 1. L'offerta data per la celebrazione della messa è un modo tradizionale, e ancora largamente diffuso, per concorrere alle necessità della Chiesa e al sostentamento del clero …

Ci pare importante richiamare quanto è detto circa le “offerte date in occasione di celebrazioni liturgiche” che non sono da intendere “come il corrispettivo per una prestazione”; come le offerte fatte in occasione della “celebrazione della messa con intenzione” per le quali è ricordato che sono date “per concorrere alle necessità della Chiesa e al sostentamento del clero”.

Come pure ci piace ricordare che al n° 331.si richiama:
Per esprimere concretamente l'attenzione ai poveri e per educare i fedeli ad essa, ogni parrocchia destini ad attività caritative non solo quanto viene raccolto con iniziative straordinarie, ma anche una quota percentuale delle entrate ordinarie del suo bilancio, stabilita di comune accordo tra il consiglio pastorale parrocchiale e il consiglio per gli affari economici.

Noi sacerdoti crediamo che il trattamento economico che ci è garantito dal Sostentamento del Clero (di cui una piccola parte viene dalle parrocchie dove prestiamo servizio) è sufficiente per le nostre necessità e non riteniamo giusto prendere per noi le offerte delle “messe con intenzione” o una parte di esse. Destiniamo invece la quota complessiva delle intenzioni delle messe a sostenere la cassa delle nostre Caritas parrocchiali che, specialmente in questo tempo di crisi, sono chiamate a far fronte a gravi situazioni di povertà di varie famiglie che abitano nei nostri quartieri.

In conclusione: non è chiesto niente di più a nessuno; sentiamoci tutti responsabilmente impegnati a sostenere la vita delle nostre parrocchie, anche economicamente; le offerte delle intenzioni delle messe vanno tutte per la carità.

Salutiamo cordialmente.

don Marcellino, don Alfredo, don Giuseppe

Milano, 1 marzo 2011