14 dicembre 2012

SANTO NATALE 2012


Betlemme: la grandezza di ciò che è piccolo.

Quando si pensa all’azione di Dio, si è soliti collegarla con avvenimenti che abbiano una straordinaria evidenza scenica e rappresentativa.
È la nostra abituale e incorreggibile deformazione “teologica”: Dio per noi, se vuole comportarsi da Dio, dovrebbe sempre agire “in grande”, sul piano cioè della straordinarietà e della potenza.
E dimentichiamo che Dio, attraverso una pagina del Libro dei Re, già aveva manifestato la sua predilezione per una presenza nascosta e dissimulata, lieve e discreta.


Ricordate l’esperienza che ne ha avuto Elia: 
Ecco, il Signore passò.
Ci fu un vento grande e gagliardo tale da spaccare le pietre, ma il Signore non era nel vento.
Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto.  
Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco.
Dopo il fuoco ci fu il sussurro di una brezza leggera.  (1 Re 19,11-12)
A Betlemme questo mormorio di un soffio leggero diventa il respiro leggero di un bambino.

Che cosa è l’uomo perché te ne curi? (Salmo 8)
E che cosa è un bambino in un angolo buio di questo mondo?
Ma sembra proprio che Dio abbia predilezione per tutto ciò che è piccolo, insignificante, pressocché inesistente agli occhi degli uomini.

E tu Betlemme, terra di Giuda, non sei la più piccola tra i capoluoghi di Giuda … (Michea 5,1)
Dio si compiace di rendere grande ciò che è piccolo.

Ma dove sta la grandezza di Betlemme?
Nel fatto che la trama degli accadimenti che hanno espresso questa nascita è tutta intessuta di amore.
Qui non c’è nessun determinismo freddo e anonimo quale si potrebbe sospettare se dietro ogni evento si vedessero in gioco solo delle forze che appartengono alla natura o alla storia dell’uomo.
Qui c’è una gestazione dagli inizi imperscrutabili, ma calda come è caldo il ventre di Maria.
Questa nascita avviene perché nel suo prepararsi e nel suo maturare concorrono tanti momenti in cui la libertà dell’uomo è associata all’iniziativa di Dio.

Si faccia di me secondo la tua parola (Luca 1,38) dice Maria all’angelo. C’è dunque un Dio che per agire si affida a noi e ci chiede: Ho bisogno di te: vuoi aiutarmi?
E questo Dio si dimostra così “irragionevole” nel suo amore che sceglie la via dell’abbassamento totale fino a consegnarsi nelle mani degli uomini.
Mani di Maria, di Giuseppe, dei pastori, dei Magi, del vecchio Simeone: voi stringete e abbracciate l’infinito amore di Dio!
 (tratto da L. POZZOLI, Natale - l’oggi di Dio).

Con questi sentimenti giunga a tutti l’augurio per un Natale sereno e santo!

I preti, le suore e i collaboratori delle nostre parrocchie.