05 giugno 2015

Scola a Erbil porta la solidarietà  degli ambrosiani ai cristiani perseguitati

Il 2 giugno a San Siro c’era anche una entusiasta rappresentanza dei CRESIMATI delle nostre comunità, coi loro genitori, a raccogliere l’invito al gesto di condivisione che l’Arcivescovo ha affidato a ciascuno di compiere annunciando che dal 16 al 20 giugno sarà «in Iraq, a Erbil, per portare la solidarietà, l’amicizia, l’affetto e il conforto a tutti gli sfollati che sono stati oggetto di una prova durissima –, decine e decine di migliaia hanno dovuto lasciare le case, taluni sono morti –», e per sostenere i ragazzi «della vostra età che non riescono a istruirsi in maniera adeguata. Voglio portare loro la vostra solidarietà e amore cristiano, perché voi siete pieni di Spirito. Vi chiedo, di dire prima di dormire, tutte le sere un’Ave Maria per questi nostri fratelli e per tutti gli uomini e donne che sono perseguitati per il loro credo o il loro senso della vita». L’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, sarà in Libano e in Iraq dal 16 al 20 giugno, in risposta a due inviti. Del patriarca libanese di Antiochia dei Maroniti cardinale Béchara Boutros Raï, per intervenire ai lavori del Sinodo dei vescovi libanesi sulla la presenza cristiana in Libano e Medio-Oriente e sul tema della Famiglia con la Commissione episcopale diocesana. Altro caloroso invito è quello del patriarca di Babilonia dei Caldei Louis Raphaël I Sako per la visita ai campi profughi nel nord dell’Iraq. Quest’ultimo appuntamento, in particolare, accadrà il 19 giugno quando Scola sarà ad Erbil per portare la solidarietà della Chiesa ambrosiana ai cristiani perseguitati e costretti a fuggire dalle loro terre. Per questo il cardinale Scola e Caritas Ambrosiana lanciano una raccolta fondi straordinaria per sostenere le necessità immediate delle migliaia di famiglie profughe che hanno trovato riparo a Erbil, capitale del Kurdistan iracheno, dopo la conquista da parte di Isis di Mosul e dei villaggi della piana di Ninive, nel nord dell’Iraq. Le condizioni di vita nei campi profughi di Erbil sono precarie. Da quasi un anno si vive nelle tende allestite nei cortili delle chiese, oppure in alloggi di fortuna sovraffollati. Per queste famiglie che hanno perso tutto ricominciare è complicato, trovare un nuovo lavoro difficile e si è costretti a contare quasi esclusivamente sulla solidarietà. Nei campi di Erbil, Dohuk e Zakho i bambini necessitano di assistenza, cure, attività educative e scolastiche. «Nell’ultimo anno, più di 125 mila cristiani sono stati costretti a fuggire dai loro villaggi solo perché hanno scelto di rimanere cristiani, rifiutando le condizioni imposte dall’Isis - spiega il vescovo di Erbil monsignor Bashar Warda. - Hanno dovuto abbandonare i loro villaggi di notte, nell’oscurità. Molti di loro hanno percorso il loro personale Calvario per lunghe ore, dopo essersi lasciati alle spalle tutto, tranne i vestiti che avevano indosso. Oggi abbiamo famiglie che vivono completamente grazie alla carità degli altri. Meno di un anno fa, quelle stesse famiglie vivevano nelle loro case, sostenendosi da sole, con entrate sufficienti o abbondanti». Caritas Iraq - impegnata da tempo nel Kurdistan iracheno a fianco delle centinaia di migliaia di famiglie scappate dalla guerra - cura la distribuzione di aiuti umanitari, kit igienico sanitari, cibo, vestiti, l’assistenza sanitaria e attività educative/scolastiche a favore dei bambini, coordinando con le ong Focsiv e Avsi l’attività dei volontari e dando supporto all’impegno delle parrocchie. Per sostenere queste sorelle e fratelli nella prova, per fare fronte alle loro esigenze immediate e in particolare per attivare attività educative e scolastiche a favore dei bambini è importante fare una donazione secondo le seguenti modalità, indicando nella causale: “Cristiani perseguitati in Iraq”. Conto corrente postale n. 13576228 intestato a Caritas Ambrosiana onlus C/C presso Banca Prossima, intestato a Caritas Ambrosiana Onlus IBAN: IT97Q0335901600100000000348