25 settembre 2015

C'è un tempo per ogni cosa... Qual è il nostro tempo?

Domenica 20 settembre, nella giornata di inizio anno pastorale, i nostri sacerdoti ci hanno invitato a sostare sull’importanza di aiutarci insieme a riconoscere questo tempo.

L’espressione è di Gesù nel Vangelo di Luca al capitolo 12,54-56:  Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola venire su da ponente, voi dite subito: "Viene la pioggia" e così avviene.  Quando sentite soffiare lo scirocco, dite: "Farà caldo"; e così è. Ipocriti, l'aspetto della terra e del cielo sapete riconoscerlo; come mai non sapete riconoscere questo tempo?»
Riportiamo per intero la riflessione proposta da don Alfredo per poter coinvolgere tutti in questo interrogativo.

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Il tempo (‘cronos’ e/o ‘kairòs’), anche quello dell’uomo, è il luogo insieme della fedeltà e dei ‘cambiamenti’, meglio della fedeltà nei cambiamenti.
L’anno pastorale che iniziamo sarà tempo favorevole per celebrare la fedeltà di Dio “Padre di misericordia” e per rinnovare la decisione di lasciarci cambiare il cuore e la vita da questo amore. Potremmo chiederci anzitutto come singoli, ma poi come coppie e famiglie: Cosa suscita in me la parola “cambiamento”? (cfr. riserve, timori, paure… ma anche desiderio, nuova energia, attese...). Immergermi nella “misericordia” di Dio a quali cambiamenti mi chiama? Come io devo cambiare?
E poi, come appartenenti alle comunità parrocchiali di Gratosoglio dobbiamo chiederci: Se pensiamo alla vita delle nostre parrocchie cosa suscita in noi la parola “cambiamento”? (cfr. riserve, timori, paure… ma anche desiderio, nuova energia, attese...). Immergerci nella “misericordia” di Dio a quali cambiamenti ci chiama? Come noi dobbiamo cambiare?
Aiutiamoci insieme a decifrare il “tempo delle nostre comunità”, non dimenticando che non può esistere una comunità fotocopia dell’altra perché diverso è il quartiere di cui è parte ma poi anche per la propria storia che è il risultato dell’intrecciarsi delle storie dei suoi parrocchiani e degli altri soggetti che la compongono o che con essa interagiscono.
Pensando al percorso che abbiamo fatto e siamo chiamati a proseguire nella vita delle nostre comunità parrocchiali, possiamo ritrovare segni del-la fedeltà dell’amore di Dio e processi già innescati di cambiamento (cfr. cambiano le modalità di alcune proposte e momenti della vita della comunità ma non la straordinaria possibilità garantita dallo Spirito di Dio di fare ancora oggi esperienza viva di Cristo e del suo amore proprio in essa e grazie ad essa), e anche dagli avvicendamenti in corso nelle presenze che accompagnano le nostre comunità… o dalla ordinazione sacerdotale di d.Lorenzo… è possibile raccogliere spunti nella medesima direzione: ad esempio il primato della Parola, la centralità dell’eucaristia domenicale, l’impegno a vivere il comandamento della carità coi fatti e non a parole, la pulizia e la sobrietà nella/del-la proposta ’pastorale’, ‘camminare insieme’ tra parrocchie e gruppi non per forza ma volentieri, la cura dei ’più piccoli’ tra noi e attorno…
Cosa possiamo dire di noi che abitiamo a Gratosoglio?  Prima ancora di esprimere giudizi morali (col risultato di sentirci migliori di altri): sappiamo riconoscere i segni più evidenti del mondo che è cambiato nelle nostre relazioni famigliari? E nella rete di relazioni che intratteniamo nelle scale dei nostri condomini, nei luoghi del lavoro, negli ambienti aggregativi (gruppi, associazioni, organi di partecipazione, ma anche parchetti...)?  Nel vivere ormai in un mondo “multi” - razziale, culturale, religioso, linguistico…
Ma pure sappiamo riconoscere i segni della fedeltà di Dio in questo mondo che muta? … quanto bene silenzioso, discreto, concreto viene donato nella ferialità! Quante attenzioni per i piccoli, gli anziani, i malati fisici e psichici, i disabili,  gli stranieri, le persone sole…
Cosa possiamo dire di noi che riconosciamo nell’appartenenza alla comunità parrocchiale un tratto fondamentale e irrinunciabile della nostra vita? Cosa possiamo dire delle nostre comunità parrocchiali?

Il papa chiede di diventare ‘Chiesa in uscita’: uscire significa lasciare alle spalle, rinunciare a qualcosa divenuto stabile e sicuro per aprirsi all’incertezza di passi nuovi. Restare ancorati al passato non avrebbe permesso ad Abramo, Mosè, al popolo d’Israele, agli apostoli di Gesù… di vivere la dinamica della fede e della vita. Come declinare per noi l’invito a ‘cambiare in uscita’? Certo rinunciando ad un atteggiamento di autoconservazione trionfale di noi e delle nostre iniziative ma anche reagendo alla demotivazione e depressione pastorale spesso in agguato tra noi.
La logica dell’incarnazione ci richiama sempre alla concretezza della realtà umana: realtà nella quale anche oggi il Vangelo è vissuto nel quotidiano più di quanto appaia. Riconoscere, sostenere, accompagnare sono verbi che dicono uno stile di Chiesa attenta alle persone prima che alle proprie iniziative, in ascolto prima che docente, ‘esperta in umanità’ e perciò accogliente...

Il Vescovo sprona ad una esperienza di fede capace di plasmare la mente, il cuore, la vita in tutti i suoi aspetti. La fede o permea tutto nella vita della persona o non è fede. E’ un processo di cambiamento che impegna tutta la vita, e trova nella Parola e nei sacramenti il proprio nutrimento e conforto: il nome cristiano del cambiamento è conversione del “cuore”. In particolare i cammini di iniziazione alla vita cristiana, con un forte coinvolgimento delle famiglie, sono il luogo nel quale le parrocchie raccolgono la sfida ad unire la vita e la fede, la fede e la vita… ma poi ci sono le provocazioni legate al modo col quale noi celebriamo o approfondiamo i misteri della nostra fede: l’anno liturgico, il triduo pasquale, l’eucaristia domenicale e feriale, gli altri sacramenti e tra questi la riconciliazione in particolare, il funerale… la catechesi degli adulti... momenti nei quali l’annuncio della Parola e non delle nostre parole segna la differenza e getta un seme che certamente porterà frutto per la vita.
Il Sinodo dei Vescovi sulla famiglia ci ripropone l’urgenza di tessere pazientemente le trame di una relazione premurosa e accogliente tra le famiglie e con le famiglie tutte! Ogni famiglia ha le sue difficoltà e prove che sono maggiormente sostenibili quando si è meno soli. Al di là degli approcci ideologici e statistici la chiesa ci invita a rimettere continuamente al centro della attenzione e della vita delle parrocchie la famiglia, ‘soggetto di evangelizzazione’: quando ci decideremo a prendere in seria considerazione questo invito? (pensate agli orari degli appuntamenti della comunità, ai troppi impegni richiesti ai soliti pochi sposi della comunità che restano così gravati, alle enormi possibilità dei CIC se solo osassimo a dare un po’ più di fiducia ai genitori, alla preziosa esperienza di ben 3 gruppi famiglia…)
I poveri del mondo (vicini e lontani) ci urlano la necessità/occasione di aprirci all’accoglienza per essere protagonisti attivi della costruzione del ’nuovo mondo’ che viene alla luce nelle doglie di questo inizio del millennio. Il frutto del cambiamento è il dono d’amore della nostra vita. I poveri ci fanno un grande dono: riflettono come in uno specchio dal vivo il vero volto di ciascuno di noi che siamo piccoli, poveri, ‘mendicanti’ di tutto…  La povertà invece no non è un dono bensì una maledizione da combattere insieme con tutte le forze. Quanti segni belli, spesso più veri perché ben nascosti agli occhi degli altri, ma non certo agli occhi di Dio, sono dono della comunità nel quartiere e anche oltre (grazie all’impegno missionario addirittura ‘fino ai confini del mondo’).
C’è una storia di generosità e operosa carità che ci precede e che ci è consegnata perché ne rinnoviamo le forme nella fedeltà alla sua origine sorgiva: il dono d’amore che Gesù ha fatto di sè sulla croce.
I poveri ci fanno un grande dono a cui si può rispondere solo con un dono grande: quello del nostro amore e della nostra vita.
Infine, ma non ultimo per importanza, i ragazzi e i giovani hanno diritto alle migliori cure e attenzioni educative perché sono il nostro futuro, il futuro del mondo. In questo impegno i genitori sono insostituibili ma non sufficienti da sempre e in particolare nel nostro tempo… La tradizione della chiesa ci consegna esempi luminosi per momenti difficili come il nostro, laddove sono state suscitate delle comunità educanti per sostenere e completare l’opera educativa.
Insieme ai passi compiuti in questa direzione nelle nostre due parrocchie, occorre con determinazione proseguire un cammino di rinnovata assunzione di responsabilità da parte di giovani e adulti per l’educazione dei nostri ragazzi con il coinvolgimento convinto e appassionato di nuovi educatori sia nell’ambito ricreativo e sportivo che in quello formativo e spirituale. Qui più che mai interrogarsi, lasciarsi mettere in discussione, confrontarsi sui differenti modelli educativi è utile per cambiare in positivo e insieme.
  … il prossimo 7 ottobre il Consiglio Pastorale ripartirà da qui per individuare alcuni passi comuni da proporre lungo l’anno pastorale. Lasciamoci tutti raggiungere dalle domande e dalle riflessioni qui offerte. Come già alla giornata d’inizio anno, è bello portare il proprio contributo di esperienza e di riflessione perché arricchisca tutti. È possibile consegnare, direttamente ai preti o in casella della posta un proprio scritto breve, come anche prendere parte alla riunione stessa del Consiglio.
Con metà ottobre prenderà il via il percorso per fidanzati in vista della celebrazione del sacramento del Matrimonio negli anni 2016 e 2017. Gli interessati che ancora non l’hanno fatto sono invitati a contattare don Alfredo (3395334701).

Qua la mano! In occasione della ripresa delle attività della parrocchia dopo l’estate desidero rinnovare l’invito a rendersi disponibili per alcuni servizi utili alla comunità…


Le nostre parrocchie vivono del generoso e disinteressato impegno di molte (o poche?) persone che svolgono secondo le capacità e il tempo di ciascuno diverse mansioni (che la chiesa riconosce come autentici ‘ministeri’): fare le pulizie della chiesa e dei sagrati, curare il verde, alcune piccole manutenzioni ordinarie, prestarsi come lettore specie per le messe meno frequentate (la domenica sera e le nei giorni feriali), collaborare al canto liturgico nei cori o a seguire le celebrazioni di battesimi e funerali, affiancarsi agli educatori dell’oratorio nei momenti di apertura dei cortili o per l’attività dei compiti del doposcuola, per qualche attenzione ad anziani e malati... e altro ancora.

Solo col piccolo contributo di ciascuno la comunità può dare testimonianza di amore operoso nel quartiere. Per dare una mano invitiamo a contattare direttamente i sacerdoti o le suore. Grazie!

Calendario della comunità da Domenica 27 Settembre 2015

DOMENICA 27 settembre
«V DOMENICA DOPO IL MARTIRIO
DI S. GIOVANNI IL PRECURSORE»



Festa Oratorio Maria Madre


ore 11,00   Chiesa MMC: S. Messa con Mandato agli Educatori.
ore 15,00   Oratorio MMC: Partite di Andata Calcio e Pallavolo Under 12 e a seguire Juniores e Open.
ore 16,00 Oratorio MMC: Apertura degli stand ludici e gastronomici.



Lunedì 28 settembre
ore 15,00 Sala Molaschi MMC: Incontro TERZA ETÀ.

Martedì 29 settembre
ore 20,45 Chiesa SB: Concerto Corale del Complesso vocale Syntagma.

Giovedì 1 ottobre
ore 18,00 Chiesa SB: S. Messa per l’educazione e, a seguire, fino alle 22.30 Adorazione e possibilità di Confessione.

Venerdì 2 ottobre “primo venerdì del mese”
ore 15,30 Nelle due Chiese: Adorazione Eucaristica fino all’ora d’inizio delle Ss. Messe serali.
ore 16,45 in Basmetto: Animazione del Cortile.
ore 18,30 Chiesa SB: Momento di preghiera eucaristica attorno al Tabernacolo per i Ministri Straordinari dell’Eucaristia.
ore 19,30 Oratorio SB: Happy Hour per Adolescenti e Caccia al Tesoro.

Sabato 3 ottobre
ore 15,30 a Torino
Ordinazione sacerdotale
di DON NACHELI LORENZO
(è possibile partecipare alla messa e alla festa presso l’Arsenale della Pace a Torino: dare il nome per il viaggio in pullman nelle due parrocchie) 
partenza ore 12,15 da San Barnaba (rientro per le 24).

ore 19,00 Oratorio SB: Apericena e Serata musicale e, a conclusione, FALÒ.

DOMENICA 4 ottobre
«VI DOMENICA DOPO IL MARTIRIO
DI S. GIOVANNI IL PRECURSORE»



Festa Oratorio San Barnaba



ore 10,30 Chiesa SB: S. Messa con Mandato agli Educatori.
ore 15,00 Oratorio SB: Partite di Ritorno Calcio e Pallavolo Under 12 e a seguire Juniores e Open.
ore 16,00 Oratorio SB: Apertura degli stand ludici e gastronomici.

Lunedì 5 ottobre
ore 15,00 Sala Molaschi MMC: Incontro TERZA ETÀ.
                                             
Mercoledì 7 ottobre
ore 15,00 Saletta Caritas SB: Incontro TERZA ETÀ.
ore 21,00 Sala Molaschi MMC: Riunione del Consiglio Pastorale della Comunità.

Giovedì 8 ottobre
ore 21,00 Parrocchia Ss. Giacomo e Giovanni: Incontro decanale dei Giovani.

Venerdì 9 ottobre
ore 19,00 Salone-teatro SB: Inizio Gruppo Pre-Ado1 (1a media).            

DOMENICA 11 ottobre
«VII DOMENICA DOPO IL MARTIRIO
DI S. GIOVANNI IL PRECURSORE»


Festa della parrocchia di
Maria Madre della Chiesa
Con saluto a don Marcellino, suor Giancarla e suor Giuseppina e benvenuto
a suor Maria Angela e suor Brigida.

Ore 10,30 d. Marcellino predica a s.b.
Ore 11,15 d. marcellino presiede a m.m.c.
Alle 12,30 sarà possibile pranzare insieme nel salone di Maria Madre:
con primo piatto caldo preparato in parrocchia, secondo e dolce portato da casa e condiviso.
Occorre dare il nome presso i bar degli oratori entro l’8 ottobre.
Durante il pranzo sarà chiesta una libera offerta per contribuire alle spese.


09 settembre 2015

GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LA CURA DEL CREATO

Ecco i passi salienti della lettera di Francesco nella quale annuncia l’istituzione della Giornata:

Condividendo con l’amato fratello il Patriarca Ecumenico Bartolomeo le preoccupazioni per il futuro del creato (cfr Lett. Enc.Laudato si’, 7-9), ed accogliendo il suggerimento del suo rappresentante, il Metropolita Ioannis di Pergamo, intervenuto alla presentazione dell’Encicli-ca Laudato si’ sulla cura della casa comune, desidero comunicarvi che ho deciso di istituire anche nella Chiesa Cattolica la “Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato”, che, a partire dall’anno corrente, sarà celebrata il 1° settembre, così come già da tempo avviene nella Chiesa Ortodossa.

Come cristiani vogliamo offrire il nostro contributo al superamento della crisi ecologica che l’umanità sta vivendo. Per questo dobbiamo prima di tutto attingere dal nostro ricco patrimonio spirituale le motivazioni che alimentano la passione per la cura del creato, ricordando sempre che per i credenti in Gesù Cristo, Verbo di Dio fattosi uomo per noi, «la spiritualità non è disgiunta dal proprio corpo, né dalla natura o dalle realtà di questo mondo, ma piuttosto vive con esse e in esse, in comunione con tutto ciò che li circonda» (ibid., 216). La crisi ecologica ci chiama dunque ad una profonda conversione spirituale: i cristiani sono chiamati ad una «conversione ecologica che comporta il lasciare emergere tutte le conseguenze dell’incontro con Gesù nelle relazioni con il mondo che li circonda» (ibid., 217). Infatti, «vivere la vocazione di essere custodi dell’opera di Dio è parte essenziale di un’esistenza virtuosa, non costituisce qualcosa di opzionale e nemmeno un aspetto secondario dell’esperienza cristiana» (ibid).


L’annuale Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato offrirà ai singoli credenti ed alle comunità la preziosa opportunità di rinnovare la personale adesione alla propria vocazione di custodi del creato, elevando a Dio il ringraziamento per l’opera meravigliosa che Egli ha affidato alla nostra cura, invocando il suo aiuto per la protezione del creato e la sua misericordia per i peccati commessi contro il mondo in cui viviamo. La celebrazione della Giornata, nella stessa data, con la Chiesa Ortodossa sarà un’occasione proficua per testimoniare la nostra crescente comunione con i fratelli ortodossi. Viviamo in un tempo in cui tutti i cristiani affrontano identiche ed importanti sfide, alle quali, per risultare più credibili ed efficaci, dobbiamo dare risposte comuni. Per questo, è mio auspicio che tale Giornata possa coinvolgere, in qualche modo, anche altre Chiese e Comunità ecclesiali ed essere celebrata in sintonia con le iniziative che il Consiglio Ecumenico delle Chiese promuove su questo tema. [...]


Mentre auspico la più ampia collaborazione per il migliore avvio e sviluppo della Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, invoco l’intercessione della Madre di Dio Maria Santissima e di san Francesco d’Assisi, il cui Cantico delle Creature ispira tanti uomini e donne di buona volontà a vivere nella lode del Creatore e nel rispetto del creato. Avvalora questi voti la Benedizione Apostolica, che di cuore imparto a voi, Signori Cardinali, e a quanti collaborano nel vostro ministero.

Vaticano, 6 agosto 2015
Festa della Trasfigurazione

Francesco

Tra partenze e arrivi…

Il nuovo anno pastorale inizia con alcuni avvicendamenti che siamo chiamati a vivere con spirito di fede e di riconoscenza.

Infatti oltre a don Marcellino che ha iniziato il primo settembre il proprio servizio presso Villa Iride di Verbania, all’inizio di agosto suor Giuseppina si è trasferita ad Alzano Lombardo (BG) sostituita da suor Brigida proveniente da Treviglio e il prossimo 19 settembre suor Giancarla si sposterà presso una comunità delle suore di Maria Bambina a Brescia lasciando il servizio di superiora a suor Mariangela che viene da Meda.

Ogni ‘passaggio’ contiene sempre per ciascuno che parte o arriva, come per la comunità che resta, motivi di sofferenza ma anche germi di novità (leggi: rinnovata fedeltà): così nella logica della Pasqua di Gesù facciamo memoria grata del bene ricevuto e del cammino condiviso, ma anche ci apriamo fiduciosi e desiderosi di scoprire ed accogliere i nuovi doni di grazia che attraverso le nuove presenze il Signore ci farà. Le prossime feste in calendario saranno anche occasione per i saluti “ufficiali”.



Calendario dal 8 settembre 2015

8 settembre
Festa di Maria Nascente
Solenne inizio dell’anno pastorale, in Duomo.

Per noi giornata di preghiera con e per le suore di Maria Bambina, a Maria Madre della Chiesa: ore 9 s.Messa ed esposizione eucaristica fino alle 12 possibilità di adorazione e confessioni. Ore 16,30 rosario meditato e s.Messa ore 17.



Domenica 13 settembre
ritiro per gli educatori degli oratori e delle società sportive 
e giornata USSB presso il Centro Vismara




Domenica 20 settembre
giornata di inizio anno PASTORALE per adulti e giovani presso la parrocchia di s.Giovanni Bono (di fronte all’ospedale s.Paolo).
Inizio ore 9,00 con introduzione di d.Alfredo, lavoro a gruppi, s.Messa e pranzo alle ore 12,30.
Dalle 14,30 momento di restituzione e condivisione in assemblea.


Da domenica 27 settembre a domenica 4 ottobre
Festa di apertura deGLI Oratori
iscrizione ai cammini di iniziazione cristiana

Il 4 ottobre 50° di professione religiosa di suor Agnese
(seguirà programma dettagliato)



Sabato 3 ottobre
ore 15,30 a Torino Ordinazione sacerdotale di DON NACHELI LORENZO
(è possibile partecipare alla messa e alla festa presso l’Arsenale della Pace a Torino: Dare il nome per il viaggio in pullman nelle due parrocchie - il costo del viaggio sarà diviso tra i partecipanti).



Domenica 11 ottobre
Festa della parrocchia di Maria Madre della Chiesa
Con saluto a don Marcellino, suor Giancarla e suor Giuseppina
e benvenuto a suor Mariangela e suor Brigida.
(seguirà programma dettagliato)


Il futuro dell’umanità non è solo nelle mani dei grandi leader...

“Il futuro dell’umanità non è solo nelle mani dei grandi leader, delle grandi potenze e delle élite. E' soprattutto nelle mani dei popoli; nella loro capacità di organizzarsi ed anche nelle loro mani che irrigano, con umiltà e convinzione, questo processo di cambiamento”. 

Così papa Francesco a Santa Cruz de la Sierra in Bolivia lo scorso 9 luglio. L’articolo che segue del direttore de L’internazionale (2/9/2015) raccoglie dalla cronaca drammatica dei nostri giorni spunti di speranza e di sprone specie per noi. (a cura di d.Alfredo)

Padre Efstratios Dimou è un prete ortodosso di 57 anni. Tutti lo chiamano Papa Stratis. Vive nel villaggio di Kalloni, sull’isola di Lesbo, in Grecia. “Ogni giorno arrivano tra le cento e le duecento persone”. Rifugiati che hanno bisogno di aiuto. Papa Stratis, insieme a un gruppo di volontari, gli dà pane, acqua, latte, scarpe, vestiti, coperte, lenzuola. Dominique Mégard ha 66 anni. È un informatico in pensione e vive nel nord della Francia. Va tutti i giorni nell’accampamento di Calais con un paio di generatori elettrici, così i migranti che vivono lì possono ricaricare i loro telefoni e restare in contatto con le famiglie.

Sarah Morpurgo coordina a Londra The bike project, un gruppo di meccanici che ripara vecchie biciclette per i rifugiati che arrivano nella capitale britannica. Angelique e Onno Bos erano in vacanza a Lesbo con i quattro figli. La sera prima di tornare a casa, in Olanda, hanno deciso di cancellare il volo per restare ad aiutare i rifugiati che per tutta l’estate sono sbarcati sull’isola. Jaz O’Hara ha 25 anni e fa su e giù tra il Kent, dove vive, e Calais, in Francia. Porta gli aiuti che raccoglie tra i suoi amici su Facebook.

Food not bombs è un gruppo di volontari che preparano da mangiare per le famiglie di migranti che arrivano a Budapest: cucinano con gli ingredienti donati dai mercati della città. Szeged è una città nel sud dell’Ungheria, al confine con Serbia e Romania. Decine di abitanti si sono organizzati per dare assistenza legale ai rifugiati di passaggio. Il gruppo si chiama MigSzol Szeged.

Da mesi decine di volontari si danno il cambio per preparare da mangiare al Baobab di Roma, l’unico centro d’accoglienza in Europa gestito dagli stessi migranti. Mareike Geiling e il suo fidanzato, Jonas Kakoschke, vivono a Berlino. Hanno lanciato un sito, Flüchtlinge willkommen, per mettere in contattoi migranti con i berlinesi che vogliono ospitarli. Più di settecento persone hanno già deciso di aprire le loro case. Fethullah Üzümcüoğlu ha 24 anni, Esra Polat ne ha 20. Si sono appena sposati e hanno deciso di usare tutti i soldi della lista di nozze per dare da mangiare ai rifugiati siriani di passaggio nella loro città, Kilis, nel sud della Turchia, al confine con la Siria. Nelle foto del loro matrimonio li si vede ancora vestiti a festa mentre servono da mangiare a una fila di persone. Quattromila in un pomeriggio.

In tutta Europa si moltiplicano le storie di comuni cittadini che decidono di accogliere i migranti e di aiutarli, di organizzarsi per fare quello che politici e governi dovrebbero fare ma non fanno. Sono storie che non finiscono in prima pagina e non aprono i telegiornali, ma restituiscono un senso all’idea di Europa.



“Arcobaleno dei monelli”

Riapre dal 23 settembre lo spazio famiglie per mamme/ nonni di bambini dai 18 mesi ai 3 anni pres so i locali di Maria Madre.


Info e iscrizioni mercoledì 16,
venerdì 18 dalle 9,30 alle 11,30
all’oratorio di via Saponaro 28.

DATE DEI BATTESIMI IN OTTOBRE e NOVEMBRE

Domenica 4 e domenica 25 ottobre, 8 e 22 novembre 2015, ore 15
Prendere contatto con d.Francesco 02-8262116