12 febbraio 2016

QUARESIMA 2016 - Con opere di misericordia verso la Pasqua di risurrezione

Carissimi, l’immagine della Porta Santa mi attrae. E anche se non sono ancora andato ad attraversarne una, nella testa e nel cuore gli ‘giro intorno’ continuamente. In questo girovagare sono stato colpito dal fatto che la parola PORTA si ritrova nella Bibbia 355 volte. La prima volta è messa in bocca a Dio che si rivolge così a Caino: Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dòminalo. (Gn 4,7). L’ultima invece è parte della descrizione della santa Gerusalemme che scende dal cielo: Beati coloro che lavano le loro vesti: avranno parte all'albero della vita e potranno entrare per le porte nella città (Ap 22,14).

Credo si possa dire che questi due riferimenti sono indicazione del percorso di salvezza che la Scrittura annuncia: se la porta è immagine della vita dell’uomo (entriamo nella vita dalla porta del grembo materno e vi usciamo da quella della morte dopo aver attraversato infinite porte/passaggi di crescita e di prova...), una vita minacciata dal peccato(!), ci è chiesto di agire bene sapendo che Dio sostiene e benedice i passi di coloro che lavano le loro vesti e così affrettano il compimento del disegno di salvezza.

Sempre il testo dell’Apocalisse ci dice che coloro che hanno lavato le loro vesti l’hanno fatto nel sangue dell’Agnello (Ap 7,14) e sono una moltitudine immensa di ogni nazione, razza, popolo e lingua (Ap 7, 9). E conclude: Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro. Non avranno più fame,né avranno più sete, né li colpirà il sole, né arsura di sorta, perché l'Agnello che sta in mezzo al trono sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi. (Ap 7,15-17).


Anche la Quaresima ha una porta: il gesto della imposizione delle ceneri. Un gesto che nasce come segno di pentimento per i propri peccati e di volontà di conversione. Nel Giubileo straordinario della Misericordia proponiamo questo gesto a tutti (per questo al termine delle messe festive) aggiungendo un altro significato che raccogliamo dall’esperienza della Comunità di Bose: riceviamo le ceneri sulle mani per ricordarci che nelle mani di Dio i nostri peccati pesano come quella cenere e allora è possibile il perdono e la nostra conversione ad una vita nuova!

Ci è chiesto di agire bene! Le opere di misericordia corporale e spirituale ci aiuteranno in questo tempo a far fiore la nostra vita in un dono d’amore che ha in Gesù e nella sua Pasqua di morte e risurrezione la sorgente e il modello ineguagliabile di riferimento.

Per questo, in questo tempo, fissiamo intensamente lo sguardo del cuore sulla croce di Gesù intronizzando la croce sull’altare, celebrando la Via Crucis, meditando i testi della Passione e anche ridando attenzione ai crocefissi che abbiamo nelle nostre case (perché non mettere al posto occupato dal presepe a Natale un crocefisso col Vangelo aperto … o il giardino della risurrezione?) o anche addosso...

Nel preparare gli appuntamenti della Quaresima abbiamo voluto valorizzare le varie iniziative proposte dalla diocesi e dal decanato oltre a quelle tradizionali in parrocchia, credendo che non è moltiplicando le iniziative che un tempo diventa ‘forte’ ma vivendo in modo ‘forte’ la vita di ogni giorno e soprattutto rinnovando la nostra fede nel Dio misericordioso e grande nell’amore. 

don Alfredo



Proposta quaresimale.
Un’opera di misericordia alla settimana: dopo aver celebrato, l’11 febbraio, la giornata mondiale del malato, iniziamo la quaresima donando attenzione, affetto, tempo… a una persona malata tra i nostri parenti, amici o vicini di casa. E’ un gesto semplice ma prezioso e alla portata di tutti, piccoli e grandi.